Il Tirreno

Versilia

Nel Camaiore brilla la stella di Velani «Noi favoriti? Lo dicano gli altri»

di Massimo Guidi
Jacopo Velani in azione
Jacopo Velani in azione

08 ottobre 2024
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CAMAIORE. È una delle sorprese più interessanti e non solo in casa del Camaiore. Partito un po’ indietro nelle gerarchie dei difensori bluamaranto, Jacopo Velani ha saputo sfruttare l’occasione che gli si è presentata a seguito dell’infortunio di Zavatto, guadagnando la titolarità con prestazioni importanti al cospetto di attaccanti scafati che di certo non mancano nel girone. Ventuno anni, lucchese, fisico da corazziere (è alto 193 centimetri) oltre a farsi valere nel gioco aereo si è fatto apprezzare anche per la capacità di saper giocare d’anticipo sugli avversari. Insomma un ragazzo sul quale Pietro Cristiani, che a metà della passata stagione lo aveva voluto a Camaiore, sa di poter contare ad occhi chiusi. Cresciuto nel Lucca 7 dove ha iniziato, a sei anni, a tirare i primi calci al pallone ha vestito poi, sempre nel settore giovanile, le maglie di Lucchese e Livorno. Un assaggio di un campionato tra i grandi (serie D) lo ha nella stagione 21/22 con il Ghiviborgo, con il quale disputa una manciata di partite, la prima sul campo del Lentigione. La stagione seguente la disputa con la maglia del River Pieve in Eccellenza dove gioca da titolare. Nell’estate del 2023 passa al Seravezza, con il quale svolge la preparazione prima di trasferirsi al Cenaia, sempre in serie D. Mette assieme qualche presenza prima di fermarsi per un infortunio a una caviglia, e al rientro migra al Camaiore che alla luce delle sue buone prestazioni lo ha confermato anche per la stagione in corso.

Come nasce la sua passione per il calcio?

«Mi è sempre piaciuto fino da quando ero molto piccolo. Anche se il primo sport che ho praticato è la scherma, ma più per seguire Elena, la mia sorella maggiore, che per convinzione. Tanto è vero che quando in palestra mi chiedevano quale esercizio volevo fare rispondevo: giocare a pallone».

In casa c’è qualcuno che ha giocato a pallone?
«Sì, mio papà Bruno nella Lucchese. Ma ha abbandonato abbastanza presto il calcio per dedicarsi agli studi di giurisprudenza».

Ha sempre giocato da difensore centrale?
«Nelle giovanili sono stato impiegato anche come terzino o centrocampista, ma il ruolo che mi è sempre piaciuto è difensore centrale».

Preferisce giocare in una difesa a tre o a quattro?
«Forse da centrale in una difesa a tre, ma comunque non ho problemi a giocare con lo schieramento a quattro».

Quali sono stati i suoi modelli?
«Chiellini, non solo perché tifo Juventus, e Van Dijk (il capitano del Liverpool e della nazionale olandese, ndr)».

Quali fondamentali deve migliorare e quali invece sono i suoi pregi?
«Sicuramente devo cercare di fare progressi nel gestire il giro palla. Tra i pregi metterei il gioco aereo e il tempismo».

Oltre al papà, chi la segue durante il campionato?
«Da un po’ di tempo mi viene a vedere anche mamma Antonella. Poi c’è Gabriella, mia nonna paterna, che chiede sempre a papà di mandarle qualche video delle mie partite. Si è sempre interessata al calcio e tifa Fiorentina».

Quando non gioca a calcio come impiega il tempo?

«Mi sono diplomato al liceo scientifico sportivo. Volevo iscrivermi alla facoltà di scienze motorie, ma poi mi sono preso una pausa di riflessione».

Si aspettava di giocare questo inizio di campionato da titolare?
«A inizio stagione mi era stato detto che me la sarei giocata con gli altri difensori della rosa. Poi l’infortunio di Zavatto, mio malgrado, ha favorito il mio impiego da titolare».

Come si trova nello spogliatoio con tanti giocatori esperti?

«Bene, è un’esperienza che ti aiuta a crescere. Oltretutto faccio i viaggi in macchina con Borgia, Anzillotti e Chiaramonti che mi danno molti consigli e mi spronano a fare sempre meglio».

E la domenica in campo contro attaccanti esperti e di valore?
«Effettivamente ogni partita è una battaglia contro attaccanti molto forti. Io cerco di dare il massimo e per ora mi sto divertendo».

Ritiene che il Camaiore sia la squadra da battere?
«È un campionato difficile con tante squadre forti. Che siamo i favoriti lo lasciamo dire agli altri. Noi pensiamo a fare bene ogni partita cercando di vincerne il più possibile. Poi alla fine faremo i conti».

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