Viareggio, nuovo sottopasso: verifica bellica fissata al 13 giugno
Servirà a definire se sotto i binari sia presente un grosso ordigno I lavori dell’avvio dell’opera da sette milioni di euro slittano
VIAREGGIO. Bisognerà attende la bonifica bellica vera e propria – fissata al 13 giugno prossimo – per avere certezze in merito all’ammasso ferroso individuato sotto i binari della ferrovia, proprio in corrispondenza del tratto che dovrà essere attraversato dal sottopasso ciclabile-pedonale dalla Pam a via San Franceso. A individuare il materiale sono stati le analisi con georadar eseguite da Mover, operazione preventiva all’avvio del cantiere che era prevista per la fine di marzo. Per un’opera tra le più attese, dal costo di oltre sette milioni di euro.
I rilievi necessari alla bonifica bellica vera e propria hanno indicato, sotto i binari, la presenza di diverse posizioni da bonificare. Così è stato affidato a una società di Massa l’incarico per una bonifica bellica che si spinga fino a tre-quattro metri di profondità. La stessa dove è stata individuata la massa più consistente, che si sospetta possa essere una bomba inesplosa della seconda Guerra mondiale. Presenza non improbabile, anche in considerazione del massiccio bombardamento che all’epoca subì l’intera zona lungo la linea ferroviaria Tirrenica.
Per svolgere l’intervento, che richiede lo spostamento dei binari – si procederà due alla volta per non interrompere del tutto la circolazione dei treni – è stato richiesta assistenza alla compagine di imprese aggiudicataria dell’appalto, tra le quali compare anche la versiliese Varia costruzioni. Un passaggio inevitabile, dato che per effettuare interventi in ambito ferroviario sono necessarie imprese appositamente certificate da Rfi. E proprio Rete ferroviaria italiana è stata in grado di fornire solo per il 13 giugno la “finestra” utile per effettuare la bonifica.
Se dalla stessa operazione dovesse emergere che sotto i binari si trovi effettivamente un ordigno, invece che una massa di materiale ferroso di natura innocua derivante dalla costruzione della linea, a quel punto il Comune di Viareggio dovrebbe valutare la tempistica per la rimozione della bomba e le modalità con le quali agire. Visto che si tratta di mettere in moto una “macchina” complessa. Nella valutazione sarebbe inevitabilmente compresa anche una eventuale evacuazione di una parte delle abitazioni che si trovano più prossime alla zona.
Zona che è la stessa che ha visto il disastro ferroviario di Viareggio, il 29 giugno 2009, con le sue 32 vittime ma anche con le fiamme dovute alla trasformazione del Gpl trasportato, e il calore che per giorni è rimasto sopra i binari, per un lungo tratto. E vengono i brividi a pensare che sotto quella stessa area potesse trovarsi un ordigno bellico di proporzioni importanti a una profondità di non più di tre metri sotto la linea ferroviaria che corre lungo le abitazioni di parte del quartiere Terminetto.