Il Tirreno

Versilia

Il caso

Viareggio, muore paziente psichiatrico: ipotesi omicidio volontario

di Donatella Francesconi
Il pronto soccorso in Versilia (foto archivio)
Il pronto soccorso in Versilia (foto archivio)

Indagato un altro ospite della struttura di accoglienza in cui viveva la vittima

2 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Una vita difficile che si è conclusa nel peggiore dei modi: trovato agonizzante, intorno alle 7 del mattino, in terra, nella camera in cui viveva all’interno della struttura residenziale psichiatrica socio-riabilitativa a più elevata intensità assistenziale. Se in un primo momento la Procura di Lucca (sostituto Procuratore Enrico Corucci) aveva deciso di procedere per omicidio colposo a carico di ignoti, disponendo l’autopsia, oggi si apprende che il reato ipotizzato è diventato omicidio volontario. A carico di un altro ospite della stessa struttura, destinatario di un’ispezione – del tipo definita a persone e luoghi – che è stata effettuata nei giorni scorsi. Per le indagini la Procura ha delegato la polizia di Stato del commissariato di Viareggio.

La ricostruzione

L’uomo, un versiliese di 70 anni – una volta scattato l’allarme per le condizioni in cui si trovava – era stato trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Dove i sanitari non avevano potuto fare niente per salvargli la vita: data la gravità delle ferite riportate, l’uomo era deceduto il giorno successivo. Esaminate le lesioni, lo stesso ospedale ha ritenuto di trovarsi di fronte a qualcosa di più di una caduta accidentale. E così il caso è stato segnalato alla Procura, che si è messa al lavoro.

La successiva autopsia «ha ritenuto mortale il colpo alla nuca, al cervelletto», spiega al Tirreno l’avvocato Gabriele Dalle Luche al quale si sono rivolti i parenti dell’uomo deceduto. Il quale aveva anche altre ferite, oltre a quella che sarebbe stata determinante nel costargli la vita. Familiari e legale hanno valutato anche di avvalersi della consulenza di un medico legale di fiducia. Oltre a valutare la richiesta di ulteriori accertamenti.

Al momento, l’uomo indagato rimane ospite della stessa struttura, come conferma il difensore, avvocato Debora Ianniello. Data la delicatezza della vicenda, entrambi i legali sono molto cauti nel rilasciare ulteriori dichiarazioni. E saranno i successivi passi decisi dalla Procura a fornire elementi di maggiore chiarezza sia sui fatti che sulla scelta di procedere per omicidio volontario. Dalla struttura precisano che, al momento, niente risulta né a carico di chi la dirige e neppure a carico degli operatori che sono in servizio sull’intero arco delle 24 ore. «Sappiamo solo che una persona è morta e che è venuta la polizia a effettuare i rilievi», così la posizione dei gestori della struttura che opera in stretto rapporto con il Servizio di salute mentale della Asl.

Primo piano
La tragedia

Morto a 16 anni a Barberino Val d’Elsa: il corpo trovato in camera dalla madre, disposta l’autopsia per lo studente del Meucci

Sani e Belli