Lucca, licenziato per i furti di carburante: «Sono ludopatico, riprendetemi»
L’impiegato chiedeva il reintegro perché «il lavoro fa parte della terapia»
LUCCA. «Sì, è vero ho rubato, ma in quel momento non sapevo cosa stavo facendo. Sono in cura per ludopatia e lavorare fa parte del percorso di cura: il licenziamento è illegittimo perché mi discrimina come malato».
Ripreso con le telecamere mentre si appropriava del carburante della società e reo confesso sull’uso personale delle tessere aziendali per fare il pieno, un dipendente, ora ex, di una società che fa assistenza autostradale, ha argomentato in Tribunale la tesi del “lavoro terapeutico” per i malati d’azzardo messi alla porta per aver derubato il titolare. E nella sua difesa ha pure sostenuto che proprio l’azienda “alleggerita” avrebbe dovuto riprenderlo per consentirgli il percorso di riabilitazione definito dai medici del SerD (servizio per le dipendenze dell’Asl, ndr) .
In alternativa al rientro in organico, l’uomo chiedeva 24 mensilità. Entrambe le richieste sono state respinte dal giudice del Tribunale di Lucca Antonella De Luca che ha sentenziato per un licenziamento pienamente legittimo a causa del venir meno del rapporto di fiducia tra dipendente e datore di lavoro.
In parallelo alla causa civile c’è anche un profilo penale con il rinvio a giudizio per furto e appropriazione indebita.
Nel marzo 2023 la società si accorge di ammanchi sul carburante e anomalie sulle tessere carburanti. Fa denuncia per risalire all’autore. Le telecamere svelano subito come e chi si rende protagonista del saccheggio. L’uomo viene fermato in flagranza di reato. Si tratta di un impiegato con mansioni di assistente al traffico nella seconda sezione operativa di Viareggio.
Un posto a tempo indeterminato ricoperto dall’aprile 1986 al maggio 2023. Sospeso dopo aver acquisito le immagini della videosorveglianza, un mese dopo l’impiegato si presenta al SerD di Livorno per iniziare un percorso di cura per ludopatia tra struttura Asl e comunità terapeutica.
«È tutto vero, ma quello che ho fatto era dovuto al bisogno di procurarmi i soldi per giocare d’azzardo – è stata la sua spiegazione – . Dopo la morte di mia madre sono andato in crisi. Ho capito di avere un problema solo quando mi è stata ufficializzata la contestazione e sono pronto a rimediare». Il valore del carburante sottratto si aggira sui 1700 euro e il periodo preso in esame va dal gennaio al marzo 2023. C’è un pregresso dall’ottobre al dicembre 2023 con ammanchi simili, ma non è entrato nel procedimento.
Reati non discriminazioni
Sul punto del licenziamento discriminatorio, il giudice chiarisce che il dipendente è stato allontanato per i reati commessi e ammessi e non perché ludopatico, patologia non dichiarata dal diretto interessato prima di essere scoperto e mai accertata in sede di visite mediche aziendali.
Dalle testimonianze di superiori e ausiliari e dalla documentazione prodotta «è stato appurato che presumibilmente, con identico modus operandi rispetto ai fatti non contestati, il ricorrente presente in servizio nelle giornate in contestazione, si appropriava di alcune tessere carburante riposte in uno dei mezzi in dotazione, presso la sezione di Viareggio, per poi dirigersi con un altro veicolo, appartenente al parco mezzi della sezione presso la stazione di servizio (alle porte di Pisa, ndr) , quest’ultima gestita dal figlio del ricorrente, al fine di effettuare rifornimenti indebiti» si legge nella sentenza.
L’uscita dall’autostrada per le strade ordinarie non era giustificabile. Nel caso esaminato non c’era stata questa necessità, né era stata comunicata al centro operativo l’uscita sulla viabilità ordinaria.
Un teste in udienza ha dichiarato che «il centro operativo deve sapere queste cose per organizzare eventuali interventi; l’uscita dall’autostrada deve essere comunicata e giustificata; nel caso concreto non è stata trovata alcuna giustificazione». Licenziamento legittimo e per l’ex dipendente anche il conto di quasi diecimila euro da pagare di spese di lite.l