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Viareggio, sentenza ribaltata per l’incidente in cui morì Alessandro Cecchi


	La moto su cui viaggiava Alessandro Cecchi dopo l’impatto, Alessandro Cecchi
La moto su cui viaggiava Alessandro Cecchi dopo l’impatto, Alessandro Cecchi

In appello condannata a sei mesi la donna che guidava l’auto coinvolta

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VIAREGGIO. Sentenza ribaltata per l’incidente stradale del 2018 in cui morì a 27 anni Alessandro Cecchi, erede della storica pasticceria Fauzia. La Corte d’appello di Firenze ha condannato a sei mesi la donna che era alla guida dell’auto coinvolta, e che in primo grado era stata assolta dall’accusa di omicidio stradale.

La sentenza è arrivata in seguito a una nuova istruttoria nel processo d’appello, che la famiglia di Alessandro – assistita dall’avvocato Riccardo Carloni – aveva sollecitato, nonostante non fosse più nel processo come parte civile perché già risarcita.

Le novità

Sulla base dei nuovi accertamenti, è stata portata all’attenzione del tribunale una nuova perizia dell’incidente, che andava ad esaminare in particolare la posizione della moto di Alessandro al momento dell’impatto con l’auto. Inoltre è stata sentita una ulteriore testimonianza, che non era emersa fino a quel momento. Al termine del dibattimento, la Procura ha chiesto una condanna a un anno e sei mesi per l’imputata: il giudice d’appello ha disposto una condanna a sei mesi, di fatto “riformando” – come si dice in gergo – la sentenza di primo grado. Che aveva visto l’assoluzione della donna imputata di omicidio stradale.

L'incidente

L’incidente avvenne nel pomeriggio del 27 settembre 2018 in via Pisano, nel quartiere ex Campo d’Aviazione: la moto di Alessandro stava viaggiando in direzione Torre del Lago quando si scontrò con l’auto guidata da una donna. Il cuore del giovane, ricoverato subito a Cisanello, cessò di battere dopo un giorno di lotta. Una tragedia che colpì al cuore la città: i Cecchi sono conosciutissimi da sempre per la loro storica attività di pasticceria in Passeggiata. In nome di Alessandro, i genitori Luigi e Serena hanno fondato un’associazione, FenomenAle, e tutt’ora promuovono tante iniziative di beneficenza.  

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