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L'acqua in Toscana costa più cara che altrove, il motivo e perché le bollette invece sono nella media

L'acqua in Toscana costa più cara che altrove, il motivo e perché le bollette invece sono nella media

Il servizio è di alta qualità, ma resta il problema di costi scaricati sui consumatori

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Acqua “salata” in Toscana: in regione il costo al metro cubo dell’acqua corrente è fra i più alti d’Italia, ma le famiglie fanno di necessità virtù e consumandone di meno riescono a pagare bollette sostanzialmente in linea con la media nazionale. D’altra parte, la mole notevole di investimenti accollati negli ultimi 20 anni garantisce un servizio che a propria volta è difficilmente paragonabile con il resto del Paese.

È il ritratto duplice del servizio idrico che emerge durante il convegno organizzato da Federconsumatori Toscana, in occasione della presentazione della sedicesima indagine nazionale realizzata dal sindacato insieme alla fondazione Isscon - Istituto studi sul consumo. Il rapporto dedica un focus ai Comuni capoluogo di regione, prendendo a parametro di raffronto due scenari: il consumo annuo da parte di una famiglia di tre persone di 150 metri cubi o di 182 metri cubi.

Tariffe su del 31%

In entrambi i casi Firenze è prima con una bolletta stimata di 564, 04 euro e di 763, 41 euro, seguita entrambe le volte da Perugia e Genova. Rispetto al 2016, peraltro, la tariffa è lievitata del 31%. Questo significa che effettivamente i fiorentini spendono molto di più rispetto alle media? Non proprio. I dati vanno contestualizzati secondo il direttore generale dell’Autorità idrica toscana, Alessandro Mazzei: «La tariffa media in Toscana è di circa tre euro a metro cubo, che è sicuramente superiore al dato nazionale, è uno dei dati più alti d’Italia - premette - se però parliamo di quanto spende la famiglia media toscana, ovvero della bolletta che arriva a casa, i dati vanno letti con un po’ più di attenzione». In questo senso, avverte, «le famiglie toscane consumano molta meno acqua del resto d’Italia: forse perché le tariffe sono più alte e gli utenti fanno maggiore attenzione, forse perché le tariffe sono molto crescenti e quindi più si consuma, più si spende».

A incidere probabilmente sono anche le campagne informative per un uso responsabile della risorsa idrica. Quel che emerge, ad ogni modo, è che le famiglie in Toscana consumano in media 104 metri cubi d’acqua all’anno, molto al di sotto dello scenario base prospettato dallo studio di Federconsumatori. Di conseguenza la bolletta corrispondente si aggira sui 340-350 euro, sostanzialmente in linea con quanto sborsato da una famiglia media italiana.

Gli investimenti fatti e la relazione con il costo

Del resto se il costo unitario al metro cubo è così alto, lo si deve ai maggiori investimenti che nel caso del settore idrico vengono scaricati quasi per intero sulla tariffa. Spese che non si potranno comprimere nei prossimi anni, evidenzia Mazzei: «Dobbiamo continuare ad aumentare gli investimenti perché abbiamo davanti molte sfide – conferma il direttore generale di Ait – dai cambiamenti climatici alle nuove normative europee, dovremo investire tanto. Sicuramente dovremo migliorare l’efficienza del servizio. E questo pone il problema di cercare nuovi assetti organizzativi anche a livello regionale che facciano costare meno il servizio, che pure è di grande qualità e deve rimanere tale».

A conforto di questa analisi, Mazzei ricorda i molteplici benefici portati in Toscana dalla strategia di investimento: interruzioni del servizio pressoché azzerate, call center e sportelli molto solleciti nel rispondere ai cittadini, la depurazione del 99% delle acque reflue a Firenze, quindi di rimando le 28 bandiere blu del mare in Toscana.
 

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