Viareggio, risarcimenti ai balneari: ecco le prime stime in caso di perdita della gara
Ecco come verranno calcolati gli importi. Ma è polemica. Confesercenti: «Passo in avanti dalla Regione» Zucconi (Fdi): «Giusta la mia proposta, solo fumo da Giani»
VIAREGGIO. Cominciano a circolare le prime cifre su quanto i balneari potrebbero incassare come risarcimento in caso di perdita dell’asta, o gara pubblica, della spiaggia. Cifre intorno a 1-2 milioni di euro.
Si tratta di stime, che tengono conto del cosiddetto “valore aziendale” citato sia dalla Regione nella proposta di legge appena presentata, sia dal deputato di Fdi Riccardo Zucconi. Che a sua volta ha sottoscritto una proposta di indennizzo post-direttiva Bolkestein. Proposta che, ha reso noto ieri lo stesso Zucconi, è ferma in attesa del parere del ministero delle Finanze.
Secondo Michela Guidi, esponente di una storica famiglia di balneari fortemarmini ma anche consulente che lavora nella pianificazione aziendale, l’indennizzo in caso di perdita del bagno «dovrà essere calcolato sul valore di mercato dello stabilimento, sulla base dei beni presenti in spiaggia e considerando anche il cosiddetto avviamento e il fatturato». In sostanza, dovranno pesare sia le proprietà, sia la rendita commerciale dello stabilimento. Che sarà inevitabilmente più alta a seconda della localizzazione e del giro di clientela. Secondo Guidi, è ipotizzabile «1-1,5 milioni di euro per un bagno a Viareggio e Lido di Camaiore, e 2-2,5 per uno a Marina di Pietrasanta o a Forte. Ovviamente sono valutazioni medie, che cambiano a seconda della grandezza dello stabilimento, dei locali, del materiale e così via».
Nella proposta della Regione, ufficializzata martedì, si parla di «valore aziendale dell’impresa, attestato da una perizia giurata di stima redatta da un professionista abilitato, a cura e spese del concessionario uscente, considerando sia il residuo ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio, autorizzati ove necessario dall’ente concedente, sia il valore reddituale dell’impresa turistico-balneare».
Il tema degli indennizzi, con le “aste” che si avvicinano, diventa fondamentale. Ma ci sono diversi punti interrogativi. La Regione potrà legiferare senza incappare in un conflitto con lo Stato centrale? Sarà davvero una perizia di parte – tecnico incaricato dal balneare – a stabilire quanto il vincitore della gara debba versare? Secondo la Confesercenti «siamo di fronte a «un passo in avanti importante».
Così la pensa, invece, Zucconi: «Giudico la proposta di legge avanzata dalla giunta regionale un mero tentativo di attirare il consenso degli imprenditori balneari e nulla più. Non sono tanto i contenuti di tale proposta, peraltro mal delineati e approssimativi, a darci questa impressione, quanto l’evidenza che tale competenza non appartiene alla Regione, come certamente ben sanno il presidente Eugenio Giani e l’assessore Leonardo Marras. Da una parte dunque la fumosità inevitabile della proposta sulle procedure per prevedere l’indennizzo; dall’altra la circostanza, ben conosciuta, che ci sono innumerevoli sentenze della Corte costituzionale che annullano leggi regionali proprio perché la competenza in materia è riservata allo Stato. Ma del resto si legge chiaramente anche nel testo di Giani il senso meramente propagandistico della proposta, laddove si afferma che la norma sarà “recessiva” in caso intervenga una disposizione dello Stato in materia. Diverso il caso della mia proposta di indennizzo, che andando a modificare le procedure d’asta dove approvata avrebbe comportato un lungo periodo di stop alle aste, lasciando il tempo per intervenire alla radice per il riordino dell’intero settore».