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Ucciso e seppellito a 45 anni al Mugello, chi è Federico Perissi: il lavoro, la passione per la radio e il sogno spezzato dei viaggi

di Federico Lazzotti

	Federico Perissi sul lungarni di Firenze
Federico Perissi sul lungarni di Firenze

Il ricordo di un collega: «Con lui era come nel film “Amici miei”»

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«Con Fede ci siamo sentiti domenica a pranzo, poi è sparito nel nulla. Mi ha detto che si sarebbe preso qualche giorno di vacanza, voleva staccare un po’ la spina. Se non mi sbaglio aveva prenotato un soggiorno in Austria. Ci siamo passati le pratiche più urgenti e poi ci siamo salutati». Alberto Giovanni Cordioli, segretario nazionale del Sav, il sindacato autonomo vigilanza guardie giurate, ancora non riesce a credere a quello che è successo al collega Federico Perissi, 45 anni, ucciso e sepolto lungo le sponde del lago di Bilancino, nel Mugello.

I colleghi raccontano di un lavoratore appassionato

«Ci sentivamo tre volte al giorno – ripete Cordioli – quando chiacchieravamo, per me che sono di Roma, avevo l’impressione di essere insieme ad Adolfo Celi dentro al film “Amici miei”. Federico era un ragazzo solare, disponibile e molto appassionato a quello che faceva. Per il sindacato, dove era entrato appena un anno fa, si occupava delle problematiche dei colleghi in tutta la Toscana, ma lo faceva talmente bene che pensavamo di dargli ulteriori responsabilità».

Chi era Federico lo racconta lui stesso su Linkedin: fiorentino, maturità scientifica, studente di Legge all’università di Bologna, oggi dipendente dell’Istituto di vigilanza Coopeservice Firenze. «Faceva i servizi di pattugliamento notturno – racconta ancora sotto choc un collega – a bordo dell’auto di servizio andava in giro a controllare negozi e aziende convenzionate».

La passione per la radio e i lavori per arrotondare

Parlando delle sue competenze aggiungeva di conoscere «inglese e spagnolo», di avere «capacità operative», a cominciare «da scorta e balistica» e di avere dimestichezza «con il maneggio di armi e poligono». Tra le sue passioni, però, c’era anche quella di radioamatore, per cui aveva anche la licenza dopo aver superato l’esame ministeriale. Ma non solo, perché – conferma chi lo conosceva, (ma per scoprirlo basta andare sulla sua pagina Facebook) – per arrotondare sponsorizzava anche prodotti di bellezza e per la casa. È in questi post che spesso usava citazioni di Albert Einstein: «Sono grato a tutte le persone che mi hanno detto di no. È grazie a loro che sono quel che sono», scriveva.

Perché è stato ucciso

Che cosa sia successo domenica lo dovranno ricostruire gli investigatori: la dinamica dell’incontro tra vittima e carnefice, il viaggio fino al luogo del delitto e poi la fuga dell’assassino (a bordo dell’auto del vigilante) verso Ferrara dove è stato fermato e arrestato. Ma il segretario del Sav un’idea se l’è fatta. «Da quello che ho capito – spiega – Federico è uscito di casa con la valigia già bella e pronta. Secondo me si è fermato da qualche parte, magari in un bar, dove può essere stato avvicinato dal suo assassino». Un sequestro di persona finito male? Magari come quello che il killer aveva tentato di mettere a segno il 5 aprile scorso in un locale nel quartiere di Novoli. «Potrebbe essere andata proprio così – conclude Cordioli – anche perché tra la zona dove abitava e il luogo dove è stato ritrovato il cadavere c’è un bel pezzo di strada. Questo mi fa pensare che sia stato minacciato per arrivare fino alla zona del Mugello».

Fatto sta che per più di ventiquattro ore della guardia giurata nessuno ha più avuto notizie. «Il telefono risultava staccato», racconta chi ha provato a chiamarlo. Per questo proprio i colleghi ne avevano segnalato la scomparsa. «Era una cosa troppo strana che Federico non rispondesse al telefono», insistono i colleghi. Da quando si è capito che c’era qualcosa di strano alla soluzione del giallo sono trascorse diverse ore. Poi la tragica scoperta nella notte e la fine della speranza. Tanti i messaggi di cordoglio (e di rabbia) per ricordare Fede. «Apprendiamo con grande dolore, della tragica scomparsa del nostro amico e delegato regionale Toscana Federico Perissi. Il Sav tutto, si stringe con affetto al dolore di parenti e amici», si legge in una nota.

Di Federico restano i ricordi, e la foto di un ragazzo sorridente appoggiato sui lungarni, alle sue spalle si intravede Ponte Vecchio. Sembra pronto per un viaggio, quello che aveva programmato e che invece è stato l’inizio di una fine terribile.
 

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