Alluvione in Toscana, 57 milioni di aiuti e ristori bloccati nelle stanze del governo: l’atto mancante e il “caso Empoli”
La Regione potrebbe predisporre un portale web per cercare di velocizzare le procedure di richiesta dei ristori da parte dei privati
Dichiarato, ma non ancora effettivo. Per avviare le procedure e permettere ai cittadini di presentare le richieste di accesso ai “ristori”, a seguito degli eventi alluvionali dello scorso marzo, è attesa infatti la pubblicazione in Gazzetta ufficiale – che dovrebbe avvenire nel giro di pochissimo tempo – della delibera con la quale il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza dopo la grave ondata di maltempo che dal 14 marzo ha investito i territori della Città metropolitana di Firenze (oltre a quelli delle province di Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato).
Tutto fermo
Ultimo atto, quella della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, di un iter necessario per avviare le procedure che porteranno alla richiesta danni da parte dei privati e alla successiva concessione dei ristori a chi ha subito danneggiamenti e perdite. Un iter, quindi, ancora parzialmente bloccato, nonostante lo stato di emergenza dichiarato dal governo, che avrà una durata di dodici mesi, e lo stanziamento di 57,6 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, che serviranno all’attuazione dei primi interventi urgenti o al “risarcimento” degli enti che hanno attuato interventi durante la fase emergenziale.
Il caso di Empoli
Il Comune di Empoli ha chiesto, tramite la Regione Toscana, circa 200mila euro, risorse spese per le somme urgenze (tra sistemazione del centro cottura, pulizie, spurghi e altro). Il “conto” totale, però, è destinato a lievitare di alcuni milioni di euro, considerando soprattutto i danni subiti da privati e imprese a seguito degli allagamenti – in particolare nella zona di Ponzano – di abitazioni, scantinati e attività commerciali.
La mossa della Regione
Probabile, da parte della Regione Toscana, la predisposizione di un portale web per cercare di velocizzare le procedure di richiesta dei ristori da parte dei privati (come avvenuto negli ultimi anni). Un iter che però resta ancora un punto interrogativo, almeno fino all’entrata in vigore effettivo dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri. L’atto dovrà infatti specificare la nomina del commissario straordinario che seguirà l’intera procedure e stabilire anche le modalità per le richieste dei ristori.