Morte cardiaca improvvisa, la proposta di legge storica in Toscana per salvare tante giovani vite
Le misure per riuscire a prevenire un problema sanitario tra i più traumatici
Se il 2024 è stato l’anno della morte di Mattia Giani - calciatore di 26 anni del Castelfiorentino United 1925 che aveva appena terminato un’azione quando si è accasciato a terra - e della paura per Edoardo Bove - tornato in questi giorni ad allenarsi dopo un malore durante Fiorentina-Inter -, il 2025 si apre con una proposta per prevenire tragedie di questo tipo. Perché quanto accaduto sui campi di calcio è solo la punta dell’iceberg di un problema sanitario che riguarda tanti giovani. Un rischio che si può ridurre. Ed è proprio questo l’obiettivo principale della proposta di legge regionale “Prevenzione della morte cardiaca improvvisa giovanile” presentata mercoledì alla commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd).
Un pool di eccellenze
Un progetto – anticipato da Il Tirreno nei mesi scorsi – che farebbe della Toscana la prima Regione italiana ad avere una normativa specifica in materia e che nasce dagli studi effettuati sul territorio regionale da un pool di eccellenze accademiche toscane. È infatti firmata dai professori Michele Emdin e Alberto Giannoni della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e della Fondazione Monasterio, dal professor Iacopo Olivotto dell’Università di Firenze, dal ricercatore dell’Università degli Studi della Tuscia Fabio Pacini ed Emanuele Rossi, anch’egli professore della Scuola superiore Sant’Anna.
Lo studio e i numeri
La proposta di legge mira a ridurre il fenomeno che, fissando la soglia a 50 anni, ha un’incidenza stimata tra uno e dieci casi su 100mila persone l’anno, con circa il 25% dei casi durante attività sportiva. In Toscana la Scuola Sant’Anna e la Fondazione Monasterio hanno, ad esempio, portato avanti il progetto JUST (JUvenile Sudden deaTh: JUST know and treat-Morte cardiaca improvvisa giovanile: conoscerla per prevenirla). Sono stati eseguiti mille screening individuali nelle scuole secondarie superiori di Pisa, della Garfagnana e dell’Isola d’Elba identificando quattro casi di patologia cardiaca congenita o ereditaria tra gli studenti.
Allarme medico e sociale
«Appare giustificato considerare la morte cardiaca improvvisa giovanile come una condizione sanitaria di assoluta rilevanza», hanno spiegato Emdin, Giannoni, Olivotto, Pacini e Rossi ai componenti della commissione regionale aggiungendo che all’allarme medico si somma quello di un «impatto sociale devastante». «Poche condizioni mediche sono più traumatiche della morte improvvisa, non anticipata da nessun sintomo, di una persona giovane. La perdita improvvisa di un giovane crea un trauma profondo nelle famiglie e nelle comunità, con conseguenze emotive e psicologiche di lunga durata».
Prevenire prima di curare
Da qui la «proposta di legge per realizzare un sistema integrato e coordinato che possa ridurre significativamente il numero di decessi improvvisi tra i giovani, rafforzando la prevenzione, migliorando la capacità di intervento e promuovendo una cultura della salute e della sicurezza cardiovascolare». Il tutto attraverso una serie di misure inserite nel documento “Percorso clinico nella morte cardiaca improvvisa. Le indicazioni clinico assistenziali e le buone pratiche” approvato dall’Organismo Toscano di Governo Clinico. Si va dall’istituzione di un registro regionale sulla morte cardiaca improvvisa, a corsi di rianimazione cardiopolmonare (BLS-D) e screening cardiologici nelle scuole secondarie di primo e secondo grado; dalla diffusione e gestione corretta dei defibrillatori automatici esterni, all’istituzione di una commissione tecnica regionale.
L’appello all’unanimità
«L’adozione di strategie efficaci di prevenzione non è solo una necessità sanitaria, ma anche una priorità sociale», hanno ribadito i professori alla commissione. Da qui l’appello del presidente Sostegni: la più ampia condivisione del progetto per trasformarlo, all’unanimità, in una proposta di legge regionale. l