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Displasia dell’anca, i consigli

di Paola Silvi
Displasia dell’anca, i consigli<br type="_moz" />

Dai primi sintomi da non sottovalutare alle razze più esposte alla malattia

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La displasia dell’anca nel cane è una delle più frequenti patologie a carico dello scheletro degli animali. Ma ci sono dei segnali per capire se il nostro amico a quattro zampe ne soffre, degli esami preventivi e delle cure da mettere in atto per alleviare il dolore e magari risolvere la situazione. Lo spiega nel dettaglio il dottor Maurizio Lorenzini, titolare dello studio “Il Tirreno”, in via Fabio Campana a Livorno, con alle spalle oltre 30 anni di esperienza e attenzione verso gli animali.

Dottore, che cos’è intanto la displasia dell’anca?

«La displasia è letteralmente una malformazione in questo caso dell’articolazione coxofemorale o dell’anca. Le displasie possono insorgere in maniera precoce verso i quattro mesi oppure manifestarsi dopo l’anno di età. È una malattia multifattoriale perché ha indubbiamente una base genetica ma influisce pure la nutrizione, con una carenza ma anche un eccesso di proteine e un estremo stress fisico sull’articolazione nei primi mesi di vita, possono contribuire al suo esordio. A lungo andare poi la displasia può evolversi in artrosi, un processo infiammatorio cronico delle cartilagini articolari e dell’osso».

Quali sono i sintomi e come riconoscere se il cane ne soffre?

«Bisogna fare una distinzione tra pazienti giovani in accrescimento e pazienti adulti. Spesso nei giovani è completamente asintomatica mentre nei pazienti adulti o anziani causa dolore da lieve a molto grave. Riluttanza al movimento, difficoltà ad alzarsi o a salire sul divano, modificazioni dell’andatura e zoppie vere e proprie sono i sintomi principali».

Quando si scopre la malattia, qual è il percorso da seguire?

«Anche in questo caso va fatta la distinzione tra giovani e adulti. Nei giovani in accrescimento una visita specialistica a quattro-cinque mesi di età permette di intercettare precocemente quei segni che ci diranno se quel soggetto potrà sviluppare una malattia da displasia. Nei cani adulti di solito un cambio di umore può essere segno di malessere. Una vista e uno studio radiografico ci consentono di fare diagnosi. D’aiuto possono essere gli antinfiammatori, gli integratori, la fisioterapia e il mantenimento di un buon tono muscolare, grazie a un esercizio fisico controllato».

Ci sono razze più predisposte alla displasia dell’anca?

«Golden retriever, il pastore tedesco, il rotweiller ma anche il setter sono le razze con un’incidenza maggiore di displasia d’anca. Questo però non esclude dalla diagnostica precoce anche tutti gli altri cani compresi quelli di taglia media e i meticci. E neppure i cani nati da genitori certificati esenti, che hanno una probabilità, seppur bassa, di sviluppare una malattia displasica».

Parlando di prevenzione, ci sono esami che possono indicare una predisposizione del proprio cane a questa malattia?

«Una visita specialistica e uno studio radiografico completo a quattro-cinque mesi di età permette di indicare con un’elevata specificità diagnostica la possibilità di avere un soggetto sano o meno in età adulta».

L’operazione è sempre necessaria?

«La displasia va per gradi. A uno stadio elevato si procede con la protesi totale d’anca. Ma è sempre il veterinario a consigliare o meno l’intervento chirurgico che verrà eseguito da specialisti ortopedici».

Ecco le patologie più comuni dei gatti

Il gatto può essere colpito da molteplici malattie: le più comuni sono quelle che interessano la cute, gli occhi, il sistema gastrointestinale e la respirazione. Senza dimenticare patologie gravi quali Fiv, Felv, toxoplasmosi e quelle cardiache. Per quanto riguarda le malattie che colpiscono la cute, è possibile individuare le dermatiti da stress e da parassiti, ma anche quelle causate da allergie e utilizzo di prodotti non consoni per la pelle. Seguono l’acne felina e l’eczema, nonché la rogna da acari e la tigna provocata da un fungo della cute. Per quanto riguarda gli occhi, la presenza di infezioni è un campanello d’allarme per malattie di vario genere: la principale causa di arrossamento oculare è la congiuntivite, l’occhio è infiammato e chiuso. È una patologia di tipo infettivo e può essere causata da un colpo d’aria, corpi estranei e sporcizia presenti nell’occhio.

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