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Istruzione e diritti

Scuola, protesta al Consiglio Regionale contro i tagli ai fondi per l’assistenza agli studenti con disabilità

Scuola, protesta al Consiglio Regionale contro i tagli ai fondi per l’assistenza agli studenti con disabilità

Famiglie, educatori e sindacati in presidio a Firenze: chiedono fondi immediati per garantire il diritto allo studio agli studenti con disabilità nelle scuole secondarie

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Si è svolto a Firenze un presidio di fronte al Consiglio Regionale della Toscana per protestare contro i tagli ai fondi destinati all’assistenza specialistica scolastica per gli studenti con disabilità. La mobilitazione, che coinvolge famiglie, docenti, educatori, associazioni e sindacati di base, ha messo in evidenza un problema sempre più pressante che colpisce principalmente le scuole secondarie di secondo grado in varie province della regione.

“L’assistenza specialistica rappresenta un servizio cruciale per garantire agli studenti con disabilità il diritto a un percorso di studi completo ed efficace. Tuttavia, la riduzione dei fondi ha reso difficoltosa l’erogazione del servizio, causando in alcuni casi l’interruzione della frequenza scolastica per molti studenti”, scrivono le sigle Usb Livorno, Unicobas e Sai Club.

Le accuse alla Regione

I manifestanti hanno puntato il dito contro la Regione Toscana, accusandola di non aver garantito finanziamenti adeguati agli enti locali, determinando così la drastica diminuzione del servizio. Oltre a sollecitare interventi immediati per risolvere l’emergenza, il presidio ha chiesto un impegno a lungo termine per una pianificazione strutturata che assicuri un finanziamento sufficiente e continuativo.

Il dialogo tra manifestanti e istituzioni

Durante il presidio, una delegazione ha incontrato la consigliera Cristina Giachi, il consigliere Francesco Gazzetti e il portavoce del Presidente della Regione Toscana. Nel colloquio, sono state ribadite le ragioni della protesta e l’urgenza di adottare soluzioni rapide. Gli interlocutori si sono impegnati a sottoporre la questione all’assessore regionale all’istruzione Alessandra Nardini, richiedendo un incontro specifico, e hanno coinvolto l’unità di crisi della Regione presieduta dal dirigente Paolo Fabiani.

Mentre si attendono risposte da parte delle istituzioni, la mobilitazione non si arresta. Famiglie, educatori e sindacati fanno sapere che continueranno a chiedere con forza il ripristino di un servizio fondamentale per garantire a tutti gli studenti il diritto allo studio.

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