Caso Scieri, la Cassazione respinge i ricorsi: un parà assolto da ogni accusa
Due ex caporali sono stati condannati in appello, per il sottoufficiale Andrea Antico l'esito è diverso
PISA. Si è discusso ieri davanti alla Cassazione il ricorso proposto dalle parti civili, Francesco Scieri e Isabella Guarino, fratello e madre di Emanuele Scieri, trovato morto il 18 agosto 1999 nella casera Gamerra della Folgore a Pisa. Parti civili assistite dall’avvocato Antonio Albo del Foro di Catania nel ricorso contro la sentenza della Corte di Assise d’Appello di Firenze che, confermando la sentenza del gup del tribunale di Pisa, il febbraio scorso ha assolto ancora il sottufficiale Andrea Antico dall’accusa di concorso in omicidio del giovane allievo paracadutista. Le parti civili con il ricorso chiedevano l’annullamento della sentenza d’appello ai fini civili e risarcitori.
La richiesta di condanna
Il procuratore generale presso la Cassazione ha concluso la propria requisitoria chiedendo che venisse accolta la richiesta delle parti civili. Così determinando un giudizio di colpevolezza dell’Antico, anche se non più a fini penali ma a fini civilistici e risarcitori. I ricorsi sono stati rigettati, condannando i ricorrenti alle spese processuali.
Antico ha sempre detto di non essere stato lì quella notte
Accogliendo così la richiesta della difesa di Andrea Antico, affidata agli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi del Foro di Rimini, che avevano insistito per l infondatezza dei ricorsi e perché venisse ribadita anche dalla Corte di Cassazione, com’è stato sentenziato in tarda serata, l’assoluzione di Antico dalla gravissima accusa contestatagli. Riconosciuta di nuovo l’innocenza di Antico, che fin dal primo momento aveva motivatamente escluso la propria presenza alla Gamerra nei giorni a cavallo del Ferragosto1999.