Carrara, la tregua del marmo al forum del Tirreno: pace tra Comune e imprenditori, ecco i prossimi passi
Successo per il convengo su regole e sostenibilità nel settore lapideo. Dopo un mese di tensioni, primi segnali di dialogo tra la sindaca e Confindustria
CARRARA. Galeotto fu il forum del Tirreno. Dopo poco più di un mese dalla sospensione totale delle riunioni periodiche per discutere dei problemi del settore tra il Comune di Carrara e gli imprenditori del marmo, proprio dal palco della sede carrarese della Camera di commercio Toscana nord-ovest dove si è svolto il forum “Il settore lapideo tra sostenibilità e nuova regolamentazione” – promosso dal nostro giornale con il sostegno di alcune imprese d’eccellenza come San Colombano Costruzioni, Mar.Bo Calacata Borghini, Matec Industries e la Cooperativa Apuana Vagli e a cui ha preso parte nel finale anche l’assessore regionale con delega alle cave Stefano Baccelli – sono arrivati i primi segnali di distensione. Tra la sindaca Serena Arrighi e il capogruppo della sezione lapideo di Confindustria Massa-Carrara Fabrizio Santucci si è tornati a parlare di sedersi a un tavolo di confronto. Stavolta partendo dai punti di contatto e non dai dettagli ancora divergenti, da appianare nell’ottica di un accordo per il bene comune della città e di una delle eccellenze toscane nel mondo, ovvero il marmo di Carrara.
Periodo di tensioni
Quello da cui si partiva era un punto di rottura senza precedenti. Era il 17 ottobre quando la sindaca Arrighi comunicò ai rappresentanti delle imprese del lapideo che le riunioni con l’ente sarebbero state sospese. Il motivo? I 14 ricorsi (presentati da 32 diverse società) contro il regolamento sulla tracciabilità che pure – così come altri temi “caldi” relativi all’attività estrattiva e di lavorazione a Carrara – erano stati discussi e analizzati. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, giunta dopo già una lunga serie di ricorsi pendenti su vari atti usciti dal palazzo civico carrarese. L’ultimo dei quali, proprio alla vigilia del forum organizzato dal Tirreno, relativamente alla certificazione Emas e ai due anni di proroga alla concessione che essa concede alle aziende. Una lunga serie di carte bollate che ha reso per impossibile per il Comune ogni forma di dialogo.
Lo spiraglio
Nella mattina di venerdì 22 novembre invece, incalzati dall’intervento di apertura del direttore del Tirreno Cristiano Marcacci e dalle domande del direttore dell’area eventi del Gruppo Sae Cristiano Meoni e del caposervizio della cronaca di Massa-Carrara Massimo Braglia, sindaca e imprese hanno manifestato un riavvicinamento sensibile. Tanto che dopo aver parlato delle best practices delle aziende per il futuro del lapideo nel segno della sostenibilità e analizzato i numeri fatti registrare dal settore, la discussione della tavola rotonda che ha messo di fronte istituzioni, sindacati e imprese è partita proprio da quelli che l’amministrazione considera i requisiti minimi per riaprire il dialogo. «Le condizioni per quanto mi riguarda sono molto semplici: chiedo solo serietà, di sedersi a un tavolo e a quel tavolo restare – dichiara Arrighi – evitando di agire in altri luoghi e in maniera diversa rispetto a quanto si è discusso insieme». Scendendo più nel dettaglio, la prima cittadina chiarisce il punto sulla differenza tra i vari concessionari presenti sul territorio. «Abbiamo alcuni concessionari con valori molto più elevati della media – spiega Arrighi – e altri che vivono una situazione completamente diversa. Imprenditori, questi ultimi, che perlopiù non lavorano materiali di pregio. Ma noi dobbiamo difendere tutti. Per cui – chiarisce – bisogna togliere dal tavolo della discussione la questione degli informi (i cosiddetti semi-blocchi estratti dalle cave, nda) perché il vero tema è di andare verso una differenziazione per quanto riguarda la filiera, e anche la tassazione, tra quelli che sono i materiali di pregio e quelli non di pregio. Se davvero vogliamo tornare a un tavolo e confrontarci seriamente su questo sono disposta a lavorare. Così come si deve portare avanti la questione dell’articolo 21 del regolamento, ovvero i progetti per la città che devono passare dal codice degli appalti perché quei soldi, essendo legati a una proroga delle concessioni, di fatto sono dei cittadini e non profitti dei privati: a Carrara c’è un problema serio di distribuzione della ricchezza e dobbiamo esserne tutti consapevoli e metterci mano perché altrimenti questa frattura non sarà mai sanata. Serve una svolta culturale». Uno spiraglio che è stato colto al volo dal responsabile del settore lapideo di Confindustria Fabrizio Santucci. «Ringrazio la sindaca per questa apertura, perché i nostri imprenditori sono persone serie e disposte a discutere di tutto quello che è necessario fare – commenta – anche se il tema degli informi da comprendere nel computo del 50% da inserire nella filiera corta non è affatto secondario: si creerebbe una situazione che metterebbe in difficoltà molte aziende. Ma i tavoli servono anche a questo, a discutere e a trovare compromessi – conclude Santucci – quel che è certo è che non conosco imprenditori che non siano disposti a non dare indietro alla comunità e non sostenere opere pubbliche: abbiamo sempre sostenuto che questa è la strada giusta da percorrere, e anche se abbiamo contestato il metodo sono certo che possiamo trovare una soluzione proprio riaprendo un tavolo di confronto. Nessuno – ribadisce – vuole una situazione di conflitto tra le imprese e la città».l