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La destra usa una pagliuzza per nascondere la trave di una sanità ammalata

di Enzo Brogi

	Eugenia Roccella
Eugenia Roccella

l dibattito sulla maternità surrogata

27 ottobre 2024
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Entro nel grande ospedale del “mio” Valdarno e incontro un amico che non vedevo da molto tempo. Oltre un mese l’attesa per un esame che ha il potere di dare responsi certi al suo angosciante dilemma. Ansia e rabbia si confondono e non è per niente facile dare conforto. Inaccettabili le lunghe attese per una visita specialistica, una tac, pure per una ecografia. Accolgo la sua frustrazione e rifletto su come mai la nostra sanità sia ormai così sofferente e in alcune regioni allo sfascio.

Pensieri che sembra non porsi il Governo, in questi giorni molto più attento a questioni, come quella della maternità surrogata. È stato puntato il dito contro la gestazione per altri, tanto da dichiararla “reato universale”, addirittura invitando i medici a segnalare i casi sospetti, come ha chiesto la Ministra della famiglia, Eugenia Roccella: «Questa destra vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone», denuncia la segretaria del PD, Elly Schlein, rigirandosi tra le mani il testo della nuova manovra finanziaria. Sulla salute e sulla sanità il Governo ha un obbligo morale oltre che etico: rispettare la Costituzione, impegnandosi a tutelare la salute di ognuno, non solo dei ricchi che possono pagarsi visite ed esami in regime privato. Altro che impegnare risorse e tempo per scoprire i casi di maternità surrogata! Naturalmente, comprendo le perplessità di molti, in parte anche la mia.

Capisco che sia un tema che possa dividere, ma non è certo un problema emergente per la nostra disastrata situazione sanitaria. Sono piuttosto convinto che spesso la gestazione per altri appartenga anch’essa a quelle condotte sanitarie che privilegiano i ricchi e discriminano i poveri. Sono comunque oltre sessanta i Paesi nel mondo che la consentono e ritengono sacrosanta e rispettata la volontà di chi vuol ricorrere a questa pratica, soprattutto rispettando la libertà delle donne di decidere del proprio corpo. Invece, sembra essere di fronte a una destra che vuole controllare la vita, la sessualità, il modello di famiglia. Forse crea scandalo che siano due uomini a scegliere di ricorrere alla gestazione per gli altri? Ritengo che si dovrebbe anche aiutare maggiormente la pratica delle adozioni, favorendone procedure burocratiche e celerità. Ci sono tanti bambini, in molte aree del mondo con enormi disagi, alcuni con malattie e brevissime aspettative di vita che ne trarrebbero beneficio enorme.

Bambini che non vengono amati, che spesso vivono in un clima di violenza e privazione e che quando trovano o nascono in un nido famigliare dove vengono ascoltati e protetti, quel nido va tutelato altro che perseguito! Qualunque sia il sesso dei loro genitori. Avere una famiglia è meglio che crescere in orfanotrofio o venire abbandonati in un cassonetto. Si fanno troppe difficoltà all’adozione. E comunque sollevare il problema dell’utero in affitto, tremenda definizione, è assolutamente residuale, è un metodo ahimè troppo spesso usato per nascondere con la pagliuzza la trave di una sanità sempre più ammalata.

* Scrittore e attivista per i diritti
 

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