Il Tirreno

Toscana

Paese sotto choc

Omicidio di San Casciano: «Ho sparato a mia zia», la telefonata di Mattia e la richiesta prima di uccidere

di Luca Signorini

	La vittima Laura Frosecchi, sotto Mattia Scutti arrestato per omicidio: a destra il panificio dov’è avvenuto il delitto
La vittima Laura Frosecchi, sotto Mattia Scutti arrestato per omicidio: a destra il panificio dov’è avvenuto il delitto

Chiesanuova, il delitto nel panificio della donna, il killer girava armato da giorni. Prima ha chiamato i carabinieri, poi si è barricato. Forse la pistola aveva un silenziatore

17 ottobre 2024
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SAN CASCIANO. «Da un anno le chiedeva soldi, sempre con più insistenza. Ma perché non mi ha chiesto aiuto? Perché?». Nelle parole di disperazione dell’anziana madre della vittima c’è forse un possibile movente per l’omicidio che nella mattinata di oggi ha sconvolto la piccola frazione di Chiesanuova, nel comune di San Casciano Val di Pesa, borgata sulla Volterrana alle porte di Firenze.
A quanto sembra dunque un dissidio familiare che si è trasformato in una tragedia. A morire è stata Laura Frosecchi, 55 anni, titolare insieme al marito Stefano Bettoni di una conosciutissima bottega alimentare, il panificio “Da Graziella”, sulla provinciale, dal nome della suocera che ha fondato l’attività. Freddata con dei colpi di pistola da un nipote, il 22enne Mattia Scutti (il figlio della sorella del marito della 55enne), che abita di fronte al negozio, sull’altro lato della strada, e che dopo aver commesso il delitto ha chiamato i carabinieri, in forte stato di agitazione. «Ho sparato a mia zia nel suo panificio», avrebbe detto ai militari.

Il grido poi l'allarme
Da quanto si apprende, le attività vicine (accanto al forno c’è un parrucchiere) e gli abitanti delle villette nei paraggi non avrebbero sentito alcun rumore di spari, ma solo un grido, che poi non si è ripetuto. Si fa largo l’ipotesi che il killer avesse applicato all’arma un silenziatore. La chiamata alla stazione di San Casciano è arrivata intorno alle 11, poi anche una cliente entrata dentro il negozio di alimentari si è trovata di fronte il corpo privo di vita di Frosecchi, riverso in una pozza di sangue.
L’operazione dei carabinieri è scattata in forze: sul posto il nucleo investigativo di Firenze, la scientifica e le aliquote di primo intervento in arrivo anche da Scandicci – muniti di scudi, caschi e giubbotti anti-proiettili – che hanno cinturato quel tratto di Volterrana.
Il giovane in un primo momento si era barricato in casa, poi è uscito su un terreno sul retro, a poche decine di metri dal luogo del delitto. È qui che con l’aiuto di un negoziatore dell’Arma si è consegnato, è salito sull’auto di servizio ed è stato sottoposto a fermo nella caserma di Santa Maria Novella, a Firenze, dove si trova per essere interrogato e capire i motivi del gesto.

Un paese sconvolto
Un paese blindato San Casciano, per almeno tre lunghissime ore. Il timore di chi indaga era per quanto potesse ancora fare il giovane, rivolgere la pistola contro altri o contro se stesso. Non è successo. Poi sul posto il via vai degli investigatori, con l’arrivo nel pomeriggio del medico legale per le ultime rilevazioni sulla salma della donna rimasta uccisa. Intorno alle 17 il carro funebre ha caricato il corpo.
Fuori dall’area transennata dai carabinieri molti parenti della vittima. Compresi il marito e i due figli, Cristian, 26 anni, e Gabriel, appena diciottenne. Per lavoro si alternano tra il panificio luogo dell’omicidio e i viaggi per i turisti come Ncc (Noleggio con conducente). Era la mamma Laura a mandare avanti l’attività, sempre con il sorriso accoglieva i clienti, forestieri che la domenica conoscevano quella bottega e si fermavano per un panino, e i paesani abituali. Da Chiesanuova emerge il ritratto di una donna dall’animo buono, disponibile con tutti. E forse questo non è andato giù al nipote 22enne, che aveva trovato in Frosecchi una alleata, l’unica che gli dava una mano da qualche mese. Ma forse un ultimo rifiuto alla sua richiesta di soldi ha fatto scattare la follia omicida nel giovane.

«In giro con la pistola»
Un ragazzo problematico e instabile, così lo descrivono in paese. Disoccupato da tempo, in passato aveva lavorato per un’azienda agricola della zona, dopo essersi diplomato all’istituto alberghiero Buontalenti di Firenze. «Da qualche giorno girava per le strade con una pistola, lo sanno tutti. Mi chiedo dove l’avesse presa, chi gliel’ha data – dice un residente, come gli altri sotto choc per quanto accaduto – era stato in cura anche da uno psicologo, come si fa a dare un’arma in mano a una persona del genere».
Chiesanuova squarciata da un delitto. Piove a dirotto. Un anziano si ripara sotto la banchina del pullman, appoggiandosi alla balaustra in ferro. Ha le mani sul volto, il cappuccio della felpa sulla testa per ripararsi. «Me l’hanno uccisa, mi hanno ucciso la mia Laura», piange sconvolto Giuseppe Frosecchi, padre della vittima.

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