Il vino di lusso toscano nasce in una cantina che rischiava di sparire: la storia di Cerbaiona
Dall’ex “cantina del Comandante” un Brunello di qualità assoluta e con un luminoso futuro
La storia potrebbe iniziare, come nella mitica canzone di Gino Paoli, con "C’era una volta una gatta"... In realtà qui di gatti ce n’era più d’uno. Nora, radici egiziane, ex hostess, fida compagna di vita del Comandante, al secolo Diego Molinari, ex pilota di linea atterrato felicemente nel 1977 sul magico suolo di Cerbaiona, li amava davvero. E in casa ne girava una piccola schiera. Sotto casa c’era invece la cantina: dove Diego, innamoratosi di luoghi, vigna e Sangiovese da Brunello, aveva, dopo un po’, iniziato a fare il suo.
Straordinariamente semplice
Una cantina di semplicità disarmante: dove il giorno clou era quello del test dalle botti per decidere se e cosa fare (Rosso? vino bandiera? Riserva?). Per poi passare, magari, a tirare il collo a qualche bottiglia "adulta". Disarmanti a loro volta per parlante immediatezza. Fino a divenire una mini leggenda: una delle molte che questo colle a piramide (Cerbaiona è a 400 metri di quota, nord-est rispetto al borgo) ha alimentato. Così, quando nel 2015 Diego (che ci avrebbe lasciati nel 2019), Nora e i gatti traslocarono, il timore d’un travisamento, della "non happy end" (entrava un fondo estero, con capofila però un rifinito intenditore) fu inevitabile.
Lieto fine
Ma ora, a distanza di quasi dieci anni, si può ben parlare di scampato pericolo. Affidata a Matthew Fioretti, con in cantina e in campo Maurizio Bovini, Cerbaiona si è arricchita di strumenti (tavoli da preselezione, diraspatrice super per fermentare senza pressatura e con lieviti indigeni) che Molinari non aveva, né avrebbe mai avuto. Ma il rispetto, le quantità mirate, i legni grandi (1700 litri) son rimasti. E, coccolatissimo, è lo stesso il vigneto. Eccolo, allora, il Cerbaiona 2019 (millesimo super top per la critica Usa). Composito, ricco senza pompa o esondazioni, suadenti note floreali, classici souvenir di ciliegia, piccolo tocco esotico. E sostanza, ma setosa ed elegante, con tannini ovviamente presenti ma fini e garanti di luminosa evoluzione. È un vino da... grandi momenti (viaggia sui 175-180 euro). E da corteggiare, potendo, ancora per un po’. Bello già ora, tra qualche anno rimeriterà con gli interessi chi avrà atteso.
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