Il caso
Toscana, perché ci sono tante offerte di lavoro ma la ricchezza dei lavoratori non aumenta
Record di offerte nel primo semestre 2024: ben 12mila sul sito Infojobs. Ma si tratta di offerte a basso lavoro o stagionali
Gli ingegneri? In Toscana non servono o quasi. Così come hanno poco appeal gli esperti di marketing, gli economisti e i maestri dell’elettronica. Per non parlare di chi conosce una o più lingue straniere: al limite dell’inutile. Le imprese toscane cercano ragionieri, magazzinieri, tecnici meccanici, barman e chef. È quanto emerge dal report “Osservatorio mercato del lavoro” pubblicato da Infojobs. La piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online segnala come nei primi sei mesi del 2024 ci sia stato un vero e proprio boom di offerte di lavoro in regione. Ben 12mila. Gran parte di queste sono però destinate a personale a basso costo per le aziende, a cui sono offerti contratti precari o stagionali. Insomma, le aziende toscane sembrano non cercare dipendenti capaci di dare valore aggiunto alla loro attività. Un trend che, per altro, rispecchia dinamiche nazionali.
Molte offerte di lavoro
Analizzando le oltre 180mila offerte di lavoro pubblicate nella piattaforma Infojobs tra gennaio e giugno 2024, l’Osservatorio ha determinato la geografia degli annunci e delle categorie professionali più richieste. In questo scenario, la regione Toscana, con oltre 12mila annunci di lavoro, rappresenta il 6,5 per cento del totale nazionale delle offerte da parte delle aziende in questo primo semestre dell’anno. Un risultato record che la posiziona al quinto posto della classifica nazionale dietro Lombardia (29,1%), Emilia-Romagna (16,7%), Veneto (13,6%) e Piemonte (9,9%).
Infojobs sottolinea come il mercato toscano «si dimostri dinamico rispecchiando il trend già delineato l’anno precedente e confermando una crescita e un’evoluzione delle modalità in cui le aziende cercano nuove risorse: un maggior numero di ricerche proattive delle aziende e di consultazione dei curriculum vitae che i candidati caricano in piattaforma».
Un lavoro "povero"
Insomma il lavoro in Toscana c’è ed è in crescita. Il problema è però che tipo di occupazione è offerta dalle aziende. In questi primi sei mesi del 2024 la categoria professionale maggiormente richiesta in Toscana è stata “Operai, produzione”. È orientato a questa categoria oltre il 30 per cento degli annunci di lavoro inseriti. Le altre categorie sul podio sono “Acquisti, logistica e magazzino” – a cui sono indirizzati il 9 per cento delle ricerche di personale – e “Amministrazione, contabilità, segreteria” a cui sono indirizzate l’8,4 per cento delle offerte su InfoJobs.
Poco valore aggiunto e tanto turismo
Il risultato è, come scritto, che le professioni con un maggior numero di offerte sono quelle di contabile, magazziniere, tecnico meccanico, barman e chef. Le prime tre possono portare a contratti di lavoro stabili, ma sono professioni a basso valore aggiunto e, quindi, poco pagate. Le altre due fanno riferimento al turismo e non è un caso che siano tra le più ricercate nel primo semestre dell’anno: le aziende erano in cerca di lavoratori stagionali per l’estate.
L’effetto turismo si vede anche nella distribuzione territoriale delle offerte. Firenze è in prima posizione in regione con il 35,8 per cento degli annunci. Seguono, con svariati punti di distacco, Pisa (13,9%) e Lucca (11,3%). Vale a dire le aree turistiche più importanti della Toscana. Province che mostrano un forte dinamismo nel mercato del lavoro, ma quanti di questi contratti porteranno ricchezza e solidità alla situazione economica presente e futura dei lavoratori?