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Bollette salate

Acqua in Toscana, sfida sulle tariffe: l’autorità idrica contesta i dati di Cittadinanzattiva. Ma la regione resta la più cara d’Italia

di Mario Neri
Acqua in Toscana, sfida sulle tariffe: l’autorità idrica contesta i dati di Cittadinanzattiva. Ma la regione resta la più cara d’Italia

Il direttore dell’Ait, Alessandro Mazzei: «Prende a riferimento consumi troppo alti, e alcune regioni più economiche non fanno depurazione»

22 marzo 2024
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FIRENZE. La bolletta più cara d’Italia. L’acqua più salata, le gocce che scavano più a fondo nelle tasche dei cittadini. Da giorni si sprecano le formule e gli stereotipi, ma la sostanza è più o meno la stessa. I toscani pagano il servizio idrico integrato con tariffe annuali molto più alte della media del Paese. Per la precisione una famiglia di tre persone che consuma 182 metri cubi di acqua all’anno spende 732 euro per la bolletta contro una media italiana di 478 euro, ha raccontato qualche giorno fa nel suo ultimo rapporto di Cittadinanzattiva.

Addirittura la Toscana si ritroverebbe con ben 8 capoluoghi su dieci nella top ten delle città più care. Grosseto e Siena con 807 euro sono la seconda e terza più salate di Italia dopo Frosinone. Secondo l’associazione, il Molise sarebbe la regione più economica (226€), in Trentino l’aumento più consistente (+9%), mentre in Toscana le bollette 2023 sarebbero aumentate del 2,5% rispetto al 2022.

Ma sono davvero questi i numeri reali delle bollette pagate in Toscana e nel Paese? Per Alessandro Mazzei, direttore dell’Autorità idrica toscana, il garante del servizio idrico regionale, per nulla. Anzi, per il manager a capo di Ait, «quel dato è tecnicamente falso». E a dimostrarlo ci sarebbero proprio le tariffe calcolate dall’agenzia stessa. I dati ufficiali si fermano al 2022, ma applicando a quelle tariffe il rialzo previsto da Cittadinanza attiva del 2,5% non si arriva neppure a sfiorare quelle cifre. Secondo Ait, infatti, nel 2022 una famiglia da tre persone ha pagato in media 489 euro, e una da cinque persone 645 euro.

L’Authority sull’acqua toscana non contesta tanto che la Toscana possa in effetti essere la regione con la bolletta più cara d’Italia, ma che Cittadinanzattiva metta a confronto parametri diversi e disomogenei, insomma che «mischi le pere con le mele», dice Mazzei. «L’associazione calcola che una famiglia di tre persone consumi in media 182 metri cubi annui di acqua. Un’enormità – dice Mazzei – Ci arriva basandosi sui numeri registrati da Istat, secondo cui in Italia ogni abitantefa fuori 215 litri al giorno. Questa media però non sottrae i cittadini fluttuanti, cioè i turisti, e soprattutto l’industria, alberghi, ospedali, ristoranti, caserme, scuole ecc».

In Toscana, per i calcoli di Ait, il consumo medio a famiglia è di 100 metri cubi, con aree che scendono anche a 90 metri cubi, come nelle aree coperte dall’Acquedotto del Fiora, fra i più cari di Italia. Così, se in Italia una famiglia media è da 2,3 persone e consuma 120 metri cubi, dunque in Toscana dovrebbe spendere 368 euro, in realtà, consumandone 100, ne versa 320. Certo, ad indurre al risparmio gli utenti è proprio la tariffa alta, ma è chiaro che una cosa è pagare una bolletta compresa fra 500 e 590 euro in una famiglia da tre persone che consuma 150 metri cubi o pagarne una fra 700 e 800 euro come quelle stimate da Cittadinazattiva. Ma Ait lo ammette. «La media di spesa nel Paese è di 322 euro per ogni famiglia da tre persone con un consumo da 150 metri cubi, dunque la Toscana è più cara».

Ma «Cittadinanzattiva mette a confronto le tariffe di gestori che offrono servizi diversi – dice Mazzei – In Toscana tutti e sei i gestori garantiscono depurazione, acquedotto, fognature. E ognuno di essi ha un costo. In Sicilia, Molise o Calabria, dove si sbandierano le tariffe più basse, la depurazione non c’è. Perfino Milano, una delle città più economiche, gode di un vantaggio strategico. L’acqua del rubinetto è carpita da falde sostanzialmente pulite, che non necessitano quasi di nessun processo depurativo. Senza contare che siamo la regione che investe di più, in media 89,7 euro ad abitante contro i 71,8 euro della media nazionale.

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