Manganellati a Pisa, aperta l'inchiesta: sono 20 gli agenti coinvolti. Una decina le famiglie pronte a fare querela
Sotto la lente d'ingrandimento anche la catena di comando. Ma anche alcuni manifestanti rischiano di finire sotto indagine
PISA. Le immagini disponibili li mostrano mentre con i manganelli picchiano i manifestanti. Sono dentro una strada stretta nel cuore di Pisa. Da una parte gli agenti che tentano di bloccare l’accesso in piazza dei Cavalieri, dall’altra gli studenti determinati a portare in una delle piazze centrali della città la loro protesta, il loro grido per la fine della guerra nella Striscia di Gaza.
Sono una ventina i poliziotti presenti venerdì mattina in via San Frediano per il servizio di ordine pubblico collegato alla manifestazione. Agenti sui quali adesso sarebbero stati accesi i riflettori della Procura, guidata da Giovanni Porpora, che ha aperto un’inchiesta – come si legge in una nota del Consiglio dei ministri – emessa ieri e relativa alle manganellate contro gli studenti. Un episodio che ha indignato mezza Italia .
In una prima fase è stata data la delega per acquisire i filmati registrati dalle telecamere gestite dal Comune ai carabinieri.
Ma occorrerà un po’ di tempo per sapere se ci sono indagati o meno in questa vicenda che ha trascinato l’opinione pubblica in mezzo alle polemiche, polarizzando la discussione tra chi attacca l’operato della polizia e chi lo difende a prescindere dai video che hanno fatto il giro del web. La comunicazione della notizia di reato è stata inviata alla Procura sabato scorso, i video, invece, sono stati allegati al fascicolo solo ieri mattina. Intanto ci sarebbero una decina di famiglie pronte a presentare querela tramite un gruppo di avvocati che si è già organizzato per rappresentare i diritti dei ragazzi, minorenni e studenti delle scuole superiori pisane, colpiti dalle manganellate della polizia.
Alcuni di loro sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso. Nei prossimi giorni ci saranno incontri tra i legali e i genitori per spiegare loro l’iter a cui seguirà la presentazione delle querele.
Il materiale multimediale non è stato ancora visionato. Per ora sono state lette le carte arrivate dalla Questura, qui sono elencati i nomi e le qualifiche dei poliziotti presenti alla manifestazione e su cui la procura dovrà verificare le eventuali responsabilità. Del gruppo fanno parte i poliziotti di due reparti mobili provenienti da Firenze a ranghi ridotti (circa 15 persone), poi dirigenti e personale della Digos e della Scientifica.
Tra gli eventuali responsabili potranno essere inseriti anche coloro, non presenti, ma parte della catena di comando che ha gestito l’ordine pubblico. Gli inquirenti, in una prima fase, dovranno visionare la grande mole di filmati e solamente dopo un accurato approfondimento delle immagini sarà possibile sciogliere alcuni punti e arrivare quindi all’individuazione delle responsabilità dei singoli agenti.
Dalle prime informazioni è molto probabile che ci saranno provvedimenti anche per i manifestanti: una prima messa a fuoco dei più facinorosi sarebbe già stata fatta, individuando giovani appartenenti a centri sociali e comitati universitari. Ora ci sarà da capire se anche loro si sono resi responsabili di eventuali reati.