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Elezioni, l’analisi di Sorrentino: «La Toscana rossa è un lontano ricordo»

Elezioni, l’analisi di Sorrentino: «La Toscana rossa è un lontano ricordo»

Secondo il presidente della scuola di Scienze politiche Cesare Alfieri di Firenze negli ultimi dieci anni le elezioni politiche italiane «sono come le montagne russe: hanno fatto nascere astri che sono rapidamente caduti»

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«Il vento soffia ma il vento della politica italiana è un po' come le buriane di queste ultime settimane, soffia in un verso e poi cambia subito direzione. Le elezioni politiche italiane negli ultimi 10 anni sono come le montagne russe, che hanno fatto nascere astri che poi sono rapidamente caduti. Pensiamo all'affermazione M5s o della Lega o alle premiership di Renzi e di Salvini. Fare politica oggi in Italia è un po' come fare surf nell'oceano Atlantico, finché c'è l'onda arrivi in cielo però non ci vuole niente che si finisce ribaltati». Così Carlo Sorrentino, presidente della Scuola di Scienze politiche "Cesare Alfieri" di Firenze e professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell'Ateneo fiorentino.

«Tutto diventa enormemente mobile, di una grande fluidità - aggiunge -. Ed è un pericolo perché un sistema così turbolento non riesce ad assestarsi. Nessuna relazione regge a una turbolenza continua e quindi come fanno le istituzioni a consolidarsi con queste turbolenze elettorali che ogni volta designano un re nuovo, in questo caso una regina. Questo diventa un problema strutturale». Per Sorrentino anche «la Toscana rossa ormai è un lontano ricordo con dentro il paradosso che uno dei luoghi storicamente meno rossi della regione, ovvero Firenze è diventato l'unico baluardo. Peraltro confermando il dato che già c'era perché sette capoluoghi di provincia in Toscana su 10 sono amministrati dal centrodestra».

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