Il Tirreno

A tavola con noi
Conosco un posticino

Dalla macelleria di vicinato ecco Mattone Due gourmet

di Claudio Mollo

	i titolari della ristomacelleria e la sala 
i titolari della ristomacelleria e la sala 

Carne e salumi di pregio nella Valdelsa fiorentina

3 MINUTI DI LETTURA





Da una piccola macelleria nata trent’anni fa, per spacciare carni e salumi alle persone del posto, anche con il servizio di porta a porta, a un lento ma incessante sviluppo messo in atto dai fratelli Cerri, Gabrio e Paolo, in una porzione del comune di Montaione, nella Valdelsa fiorentina.

Con l’intenzione di crescere commercialmente per fare qualcosa di più, iniziano la ricerca di allevamenti toscani delle migliori razze bovine e suine, stabiliscono i primi contatti con il mondo della ristorazione, facendo partire le prime forniture verso gli operatori del settore oltre che al dettaglio. Arriva un nuovo grande laboratorio di trasformazione super attrezzato e contemporaneamente il bollo CE, utilizzato inizialmente per i salumi e poco dopo, per la vendita di carne fresca. Inizia così una grande avventura che in pochi anni, porta i fratelli Cerri ad essere riconosciuti fra i più importanti e affidabili fornitori di Chianina e Cinta Senese, inizialmente, aggiungendo poi altre razze, come la Maremmana per il bovini e il Suino Toscano, meglio conosciuto come Large White.

La seconda fase

«La “Ristomacelleria Mattone Due” prende vita due anni fa, come completamento all’azienda, dalla voglia di un valorizzare maggiormente il nostro lavoro, racconta Gabrio Cerri - inizialmente con un piccolo ristoro interno all’azienda, diventato quasi subito un vero e proprio ristorante».

Taglieri di salumi

I salumi in vendita nel banco del negozio, si trasformano in meravigliosi taglieri per il ristorante, colorati e profumati di ogni ben di Dio: dal prosciutto di Suino toscano a quello di Cinta, l’intramontabile finocchiona, il capocollo, la pancetta, salami in diversi calibri, dal classico toscano ai cacciatorini e poi lardo, salsicce, da consumarsi rigorosamente crude, con il più schietto pane toscano e altre ghiottonerie che, insieme a crostini di fegato e assaggi di formaggi, contribuiscono a rendere scoppiettante, l’inizio di un pranzo o di una cena. Dopo l’antipasto, arrivano i primi piatti della tradizione, con la pasta fatta in casa condita con ragù di Chianina e di Cinta Senese. Non mancano altre proposte come la pasta all’amatriciana o alla gricia.

Secondi piatti

Fra i secondi: la trippa, l’ossobuco, il tonno del Mattone che è un classico tonno del Chianti rivisitato, la guancia brasata e le patate al forno con la buccia. Naturalmente la bistecca è la regina di questo menu, quasi sempre di razza Chianina, frollata dai 70 ai 90 giorni.

Fuori menu

Ci sono fuori menù che si aggiungono durante le diverse stagioni ad una carta che non ha bisogno di divagazioni ma rimane fissa con i suoi cavalli di battaglia. Il menu si trova anche scritto a chiare note su diverse lavagne, nella sala principale, arredata in stile rustico, con il soffitto ricoperto di prosciutti di Cinta, con tavoli e sedie in stile osteria

Un valore aggiunto di non poco conto è il rapporto qualità-prezzo dei piatti proposti, davvero buono, voluto dalla proprietà per rendere accessibile a più persone la vera qualità, cercando di promuovere e trasmettere cultura alimentare e territorio.

Vini abbinati

Riguardo i vini, abbinati a carni e salumi, quello “della casa” va per la maggiore, un Sangiovese di Gambassi Terme, di buona qualità che sfuso, sembra avere la meglio nella scelta dei clienti, ma non manca una cantinetta termoregolata con una limitata serie di etichette di vini rossi, tutti molto interessanti suddivise tra Bolgheri, Chianti Classico con grande attenzione per le aziende circostanti il territorio, Montalcino, Montecucco, Morellino e poi, Sardegna e Alto Adige.Il responsabile e coordinatore del ristorante è Gianni Carpitelli, la cucina, invece è il regno di Vincenzo Giacomazza e in sala ci sono Zara e Clizia che accolgono amici e tanti nuovi clienti della Ristomacelleria, richiamati dai passaparola e dall’innegabile qualità delle carni fresche e lavorate.




 

In Italia

Il bollettino

Papa Francesco, «niente nuove crisi respiratorie» e si alza dal letto. Perché si parla di rischio sepsi