Paolo Sacchetti e la Pesca perfetta di Prato: i segreti e le origini del super pasticcere che ha preso...dalla zia
Si appassiona al mondo del dolce perché, essendo il “più piccolo” della famiglia, lo lasciavano spesso a casa con la zia, incaricata di fare il pane, ma non solo
«La Pesca di Prato – racconta Paolo Sacchetti – è un dolce che esiste da tanto tempo, me la ricordo fin da quando ero bambino e l’ho sempre realizzato durante le mie esperienze lavorative. Prodotto per il quale siamo molto conosciuti, grazie a tutta una serie di vicissitudini e combinazioni. Un prodotto di eccellenza, particolarmente buono. Ad un amico, nonché editore, venne l’idea di fare una monografia sulla pesca e facemmo un libro con tanto di presentazione in provincia, il messaggio, forte, è che Paolo Sacchetti è quello che fa le “pesche”, messaggio rilanciato da tv locali e rafforzato da premi importanti. La cosa sale tantissimo di livello, ancora tv nazionali, altri media importanti e io vengo visto sempre più, come ambasciatore della famosa e storica “Pesca di Prato». Non esiste una ricetta originale, «io ho solo ottimizzato nel tempo certi procedimenti e componenti, come l’utilizzo di Alchermes di pregio e del burro al posto della margarina».
Chi è Paolo Sacchetti
Nasce a Firenze, ma proviene da una famiglia contadina di Figline Valdarno. Si appassiona al mondo del dolce perché, essendo il “più piccolo”, della famiglia lo lasciavano spesso a casa con la zia, che della famiglia era quella incaricata di fare il pane, ma non solo, faceva anche molti dolci, sempre presenti sulla loro tavola e, vedi oggi, assaggia domani, dolce dopo dolce, Paolo inizia ad appassionarsi a questo incredibile mondo. Da quel momento in poi inizia ad alimentare sempre più questa passione tanto da replicare tutte le ricette di dolci che la domenica comparivano su famose riviste di tanti anni fa. Finita la terza media, il fratello maggiore lo presentò al Circolo Rinascita, nota pasticceria di Sesto Fiorentino, così avrebbe potuto iniziare a provare le sue capacità in una dimensione reale. Il padre, però, non contento di questo, lo indirizza verso gli studi di disegnatore meccanico, che inizia suo malgrado. Nonostante tutto, arrivato al diploma, il 10 Giugno del 1976 prende definitivamente la sua strada di pasticcere e da li in poi, affianca diversi grandi nomi della pasticceria fiorentina. Ancora qualche altra esperienza importante e finalmente il 17 settembre 1989 da vita alla sua attività aprendo il “Nuovo Mondo”, la pasticceria attuale, nel centro storico di Prato.
La carta vincente
La carta vincente, in un momento in cui la pasticceria era molto dormiente, fu la freschezza e la realizzazione espressa di paste e dolci. Nel 1991 la conoscenza di Giuseppe Urgeghe, pasticcere della squadra del mitico Gaston Lenôtre, grande pasticcere francese, gli permise di approfondire e affinare tecniche molto più complesse ed esprimere appieno la sua idea di pasticceria tradizionale toscana, attraverso l’innovazione francese. Poi, arriva l’Accademia dei Maestri Pasticceri Anpi, con Igino Massari. Poi tanti altri riconoscimenti nazionali e internazionali, e premi, guide, articoli e tante altre cose bellissime, a riconoscere la qualità. A fianco di Paolo, nella pasticceria, c’è la moglie e il figlio Andrea, tra loro c’è tanta sintonia e anche le capacità del figlio, alimentano ancora di più la qualità dei prodotti realizzati.
Oltre le Pesche
Andando oltre “le pesche”, l’offerta di raffinata pasticceria è vasta: dai dolci da colazione, dallo scendiletto, un quadrato di pasta sfoglia con crema pasticcera e spolverata di zucchero a velo e poi caramellato, o il cremino caldo, cotto via via, le sfogliatelle, clafoutis cestino di pasta frolla con la frutta fresca cotta, con una sorta di besciamella dolce, poi croissant e monoporzioni stagionali. Una serie di prodotti con il cioccolato e tre prodotti storici realizzati tutto l’anno: il “cheescake con i lamponi”, “Il Piacere” un dolce di Gaston Lenôtre degli anni 60 e la “mousse al cioccolato” con pan di spagna e cacao. Per Natale il Giulebbe, panettone farcito con fichi e noci al quale abbina uno zabaione in vasetto, poi il panettone classico, con il cioccolato e altre farciture. Per Pasqua è sempre presente la Colomba, realizzata in più versioni.