Il Tirreno

Il personaggio

Luigi e i panini da "Du Morsi", da commerciante a chef in Toscana: «Ho cambiato vita e ora cucino in tv»

di Francesca Bandinelli
Luigi Ducci e a destra con Sofia Plescia e Vittorio Gucci
Luigi Ducci e a destra con Sofia Plescia e Vittorio Gucci

Vendeva articoli di agraria, oggi ha un ristorante a San Marcello Pistoiese e serve hamburger gourmet: il suo talento sarà raccontato in televisione

02 settembre 2024
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Succede a volte, che nelle passioni c’è nascosta la svolta. Serve solo avere il coraggio di afferrarla. Luigi Ducci, cinquant’anni, due anni fa, dopo un terzo di vita - 24 anni trascorsi vendendo articoli d’agraria e coltivando l’hobby della cucina - ha deciso di rovesciare l’ordine delle proprie priorità. Poco è importante se, di fatto, era nel pieno della pandemia da Covid che già aveva sovvertito tutto, maggio 2021.

La svolta

“Du’ morsi”, il ristorante di hamburger sorto a San Marcello Pistoiese, in breve tempo è diventato un punto di riferimento per gli amanti del panino, rigorosamente gourmet. Ha incuriosito talmente tante persone che, dopo aver partecipato a diversi festival, Luigi e il suo locale da martedì 3 settembre sbarcheranno persino in tv, nella nuova edizione de “Il panino perfetto” condotto da Vittorio Gucci e dalla figlia Sofia Plescia su Food Network.

Un sogno che si avvera

«Per me è un po’ come chiudere un primo cerchio: tra i miei sogni c’era proprio quello di arrivare a cucinare in tv: mi piace mostrare come nascono i miei piatti, perché dietro ad un panino c’è uno studio attento per combinare gusti e odori, mixandoli nella maniera più creativa possibile. Ogni morso deve essere un’esperienza». E così, con la meticolosità nella scelta degli ingredienti - «al 95% a chilometro zero, perché mi rivolgo ad aziende di vicinato, alcune delle quali anche Presidio Slow Food» - e la voglia di sperimentare sono nati i suoi panini. L’ultimo, quello a cui Luigi è particolarmente affezionato, è il Lunatico, dedicato alla sua compagna: «Ci sono le melanzane al funghetto, lo speck croccante, la mozzarella fusa e una salsa. Ai frutti di bosco». E anche il pane viene studiato nei dettagli, perché non bastano due fette messe lì per costruire la perfezione. Serve quello artigianale, fatto a mano. Glielo fanno avere dalla Val d’Aosta, confezionato in atmosfera modificata, dunque sempre fresco. «Ho collaborato con alcuni chef, anche usciti dalla trasmissione di Masterchef, ho conosciuto Andrea Mainardi nel meeting internazionale di Rimini e le loro parole, anche i suggerimenti, sono stati una spinta. Qui, ci vengono in tanti: prendono la macchina, magari ci mettono anche due ore ad arrivare, ma poi tornano via convinti. La clientela è per lo più turistica, non residenziale».

Il debutto in tv

L’entusiasmo, adesso, è tutto per la trasmissione che si appresta ad andare in onda: le riprese sono già state effettuate, anche in esterna - «siamo stati a Firenze» - e certamente l’esperienza è di quelle che lasciano il segno. «È stato qualcosa di... “fuori scala”, vi invito a guardarla per scoprire il viaggio meraviglioso che ci può essere dentro un panino. Se spero di ripercorrere le orme di Tommaso Mazzanti dell’Antico Vinaio? No, io sono una realtà molto più piccola. Non nascondo che mi piacerebbe aprire qualche altro punto vendita, ma non vorrei andare oltre i 4-5. Vorrei continuare a curare la qualità e credo che questa possa essere la dimensione giusta per non rischiare di sottovalutare nulla». Anche il nome, “Du’ morsi” ricalca la filosofia del suo ideatore: «È un po’ quello che si dice sempre, al panino gli dai du’ morsi, non lo mangi. Questo è anche il bello della Toscana. Cercavo un nome che potesse restare impresso, non troppo elaborato, ficcante. E così è stato». I sogni nel cassetto da provare a realizzare sono ancora diversi e Ducci è pronto ad impegnarsi: «Mi piacerebbe arrivare ad una diretta per mostrare davvero come cucino. Dietro al banco, contano tantissimo l’ordine, la precisione, la pulizia. Che poi è il mio modo di fare. Qualcosa si potrà vedere su Food Network, ma questo è solo l’inizio». Tra i suoi pregi più grandi c’è quello di ascoltare, soprattutto i consigli dei più “esperti”: è anche con questo spirito che Luigi partecipa ai concorsi e alle manifestazioni culinarie: «Solo un giudice, esterno, ti può dare il consiglio più giusto: tu, quando crei, sei convinto ogni volta di mettere insieme il panino più buono del mondo. Ma la perfezione si costruisce con le critiche». La sua vetrina sono i social, il passaparola più forte scatta da lì: la fotografia cattura l’occhio, il resto lo fanno i panini di Luigi. Quelli gourmet, che da oggi finiscono in tv.


 

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