Olimpia, da baby modella a volto dei più grandi stilisti
Livorno, 23 anni, laureata in psicologia, studia per la magistrale. E intanto lavora grazie a quella bellezza senza fronzoli che piace ai fotografi e a chi cura campagne pubblicitarie
LIVORNO. Fin da bambina quei capelli rossi e quegli occhi color dell’acqua di certi mari speciali l’hanno resa appunto speciale. E come era prevedibile una baby modela. Meno prevedibile poteva essere che dopo un bel po’ di anni sarebbe divenatta una modella vera. Olimpia Domenici ora ha 23 anni ed è il volto (e il corpo) dei più importanti brand di moda italiani, è lei a splendere nelle foto delle campagne delle nuove colellezioni, lei che anche se la incontri “in borghese”, ossia nella vita di tutti giorni, struccata e vestita comoda, ti colpisce comunque per quella bellezza senza fronzoli. E per lo sguardo di chi non si perde in vanità, così che dopo il liceo Enriques si è iscritta all’università e ora sta studiando per la magistrale di psicologia clinica a Firenze..
Da piccola sfilavi e posavi come una professionista. Ti annoiavi, ti divertivi, ne eri orgogliosa?
«Ho solo ricordi positivi del periodo in cui facevo la modella da piccola, ad ogni shooting c’era sempre un’animatore pronto ad intrattenere i bambini, erano molto organizzati e mi è sempre piaciuto farmi fare le foto. Ho fatto la modella dai 4 ai 7 anni sfilando per Pinco Pallino, Pitti Bimbo e facendo varie campagne come Trussardi e Dolce e Gabbana».
Poi sei cresciuta, per un po’ sei stata lontana dai set fotografici. Come è successo che sei tornata davanti all’obiettivo?
«Mah, mi è venuta voglia di riprovare, ovviamente tenendo sempre lo studio al primo posto. Ho iniziato a lavorare qualche anno fa con l’agenzia Fashion Model Management di Milano, mi trovo bene perché loro mi rispettano come persona e sanno anche il mio grande impegno con l’università. Sono laureata in psicologia e mi sto specializzando in psicologia clinica».
Quali sono stati i tuoi lavori più impegnativi?
«Ho lavorato per la rivista Cosmopolitan, ho partecipato alla fashion week di Milano sfilando per Luisa Beccaria, Marco de Vincenzo e MSGM. Ho lavorato per le Spose di Giò. per il magazine Elle Italia, ho fatto la campagna di Roberto Cavalli, e uno shooting per Philosophy, GQ Brasile per Hugo Boss, spot Gran Cereale e Nutella, Marie Claire Francia ho realizzato un servizio con la mia agenzia di Parigi “Marilyn”, ho lavorato per Twinset, Max Mara e Semicouture. Ho realizzato la campagna per la Geox.Ho collaborato con fotografi di alto livello come Alessio Albi...».
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Non avrai un attimo di pausa... Tra lavoro, studio, vita privata.
«Amo quello che faccio, sia dal punto di vista lavorativo che universitario e quindi non mi pesa la fatica Non è semplice conciliare gli impegni ma cerco sempre di trovare la miglior soluzione possibile. Non voglio rinunciare nemmeno alla mia vita privata: ho un ragazzo Jacopo Lucarelli con il quale sono fidanzata da 4 anni, è un cestista di serie A2.Per il lavoro viaggio molto, mi sposto in Italia e da poco anche Parigi dove ho realizzato il lavoro per Marie Claire Francia. Ma cerco di organizzarmi».
Fare la modella è il sogno di tante ragazze. Ma ci sono momenti di tensione?
«Per le mie esperienze personali gli shooting vengono vissuti con armonia, c’è serenità tra colleghi, non ho mai avuto problemi.Per la fashion week è differente, lì vivi per una settimana con l’ansia perennemente, devi fare anche più di 10 casting al giorno dove incontri altre 200 modelle e fai ore di fila magari per sentirti dire che non sei quello che cercano. L’importante è affrontare i “no” nel miglior modo possibile, cercare di ragionarci su pensando magari che non sei stata scelta perché con tutte le modelle che ci sono non sei quella che cercavano, non era il tuo momento. “Andrà meglio la prossima volta”, da quando ho iniziato a pensarla così sono arrivate le prime soddisfazioni. Quella settimana viene vissuta con più ansia, senti la competizione tra modelle per un posto in passerella, gli orari sono completamente sballati, ma fai di tutto per prenderti un posto. La fashion week viene considerata una vetrina, dove hai molta visibilità».