Il Tirreno

Sport

Basket

La ricetta di coach Sodini per la nazionale: «Puntare sui giovani. Il derby di Livorno? È da A1, ma serve tempo»

di Alessandro Lazzerini
La ricetta di coach Sodini per la nazionale: «Puntare sui giovani. Il derby di Livorno? È da A1, ma serve tempo»

Il coach viareggino che allena gli azzurri Under 18 è in Toscana per il progetto “Ogni Regione Conta”

22 ottobre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Qui ho firmato il primo contratto da professionista con l’allora Td Group Basket Livorno». Il pomeriggio di Marco Sodini alla palestra “Posar” di via Pera a Livorno inizia così. In un mare di ricordi di quello che è stato il suo inizio carriera. A distanza di anni il coach viareggino è tornato come allenatore federale all’interno del progetto Fip “Ogni Regione Conta”, iniziativa con l’obiettivo di dare slancio ai settori giovanili del territorio. «Con Livorno ho un’affinità particolare – spiega Sodini – grazie a Massimo Faraoni. Con lui ho iniziato la mia vera carriera. È una piazza unica per la pallacanestro. Nel mio anno in A1 da capo allenatore a Cantù eravamo sei allenatori toscani, cinque di scuola Don Bosco. Oltre a me Ramagli, Banchi, Diana e De Raffaele».

Una regione di nuovo in grande fermento.

«Vero. Ci sono sei squadre tra A1 e B Nazionale. È un grande momento, con realtà storiche come Livorno e Montecatini che stanno tornando a grandi livelli. Mi auguro che la Toscana torni a prendersi la leadership anche nella formazione di coach e giocatori perché il movimento ne ha bisogno».

Come si spiega questo calo nella formazione?

«Sono cicli fisiologici. E anche le forme di investimento dipendono dalla disponibilità economica. È un mondo che può portare un indotto importante e che su cui bisogna investire».

“Ogni Regione Conta”, un progetto che la vede protagonista.

«L’obiettivo è investire sui giovani. Queste sono generazioni che hanno avuto uno stop nella loro crescita sportiva per il Covid. È un evento che non va sottovalutato. Per far uscire i talenti serve più di fiducia della società negli allenatori e che quest’ultimi rischino lanciando i ragazzi».

Per una Nazionale che possa tornare protagonista.

«Certo. Questo è un discorso che va fatto sul lungo periodo. In Italia siamo abituati ad avere aspettative poco equilibrate. Nei ranking giovanili siamo tra le prime dieci, non è facile avere sempre una generazione di fenomeni. Possono capitare degli incidenti di percorso. Noi dobbiamo lavorare per dare alla Nazionale maggiore più scelta possibile. Poi il fenomeno alla Gallinari è un evento poco programmabile».

Due battute su due piazze toscane: a Pistoia una situazione delicata con Rowan.

«Se c’è una terra in cui siamo bravi a uscire dalle difficoltà quella è la Toscana. Devono affidarsi alla loro toscanità per risollevarsi».

E poi Livorno, tornata dopo trent’anni nel basket che conta.

«Tanti si augurano il derby in A2, ma quella è una partita che vale l’A1. In città ci sono tante persone con buone idee e la giusta programmazione. Ma serve tempo. È meglio fare 10 anni di A2 o di Serie B che diventare una meteora». l
 

Politica
Il caso

Francesco Spano, si dimette il capo di gabinetto del ministro della Cultura: un “finanziamento” ha scatenato la bufera

Sportello legale