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Prato, “effetto botti” sulle polveri sottili: a Capodanno c’è stato il picco


	I livelli di polveri sottili nella centralina di via Roma
I livelli di polveri sottili nella centralina di via Roma

Cinque giorni di sforamenti delle Pm10 a cavallo tra il 2024 e il 2025 nelle centraline di via Ferrucci e via Roma

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PRATO. “Effetto botti” sulle polveri sottili nei primi giorni dell’anno. Razzi e petardi, nonostante il formale divieto disposto dal Comune, oltre a provocare qualche polemica hanno fatto innalzare il livello dell’inquinamento. La conferma arriva dai dati delle centraline dell’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

La centralina di via Ferrucci segnala uno sforamento del limite di legge di 50 microgrammi per metro cubo delle Pm10, cioè le polveri sottili, già nelle giornate del 17 e 18 dicembre, ma è dal 29 dicembre che il livello si alza ancora di più (67), in corrispondenza con l’esplosione dei petardi in vista della notte di San Silvestro. Il 31 dicembre il livello delle polveri balza a 97 e milligrammi per metro cubo e il 1° gennaio arriva a 133 per poi scendere a 44 il 2 gennaio e crollare a 11 il 3 gennaio.

Va un po’ peggio alla centralina di via Roma, dove i giorni di sforamento sono cinque, dal 28 dicembre al 1° gennaio. Anche qui c’erano stati tre sforamenti, dal 16 al 18 dicembre, forse anche per particolari situazioni atmosferiche o per il traffico dello shopping natalizio. Con l’avvicinarsi della notte di San Silvestro, il livello sale a 53 il 28 dicembre per poi crescere ancora a 87 microgrammi il 29, a 89 il 30 dicembre e poi ancora a 128 il 31 dicembre e addirittura 152 il 1° gennaio. Passati i botti, la concentrazione di Pm10 scende a 44 il 2 gennaio e a 12 il 3 gennaio.

È praticamente sicuro che l’innalzamento delle polveri sottili sia l’effetto dell’esplosione dei fuochi d’artificio, certamente non solo a Prato, ma il raffronto con le centraline delle altre province toscane mostra che proprio nelle due centraline di Prato, insieme a quella di Firenze Ponte alle Mosse, c’è stato un picco del fenomeno, come ha potuto constatare chiunque abbia passato la notte di San Silvestro nel centro storico. 

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