L’ultimo “bacino” a Francesco Nuti: applausi sulle note di “Sarà per te” cantata da Marco Masini
Tanti colleghi al funerale, da Pieraccioni a Conti, Panariello e Veronesi. Una commemorazione ricca di rimandi a quel cinema con cui Nuti è entrato nelle vite di tante persone
FIRENZE. «Spostare la chiesa, andare in Perù o vincere al totocalcio» con una citazione da “Madonna che silenzio c’è stasera”, uno dei suoi primi successi, padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, ha aperto l’omelia in ricordo di Francesco Nuti. A dare l’ultimo saluto all’attore e regista scomparso lunedì a 68 anni, c’erano tanti amici e compagni di viaggio: Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Marco Masini, Giorgio Panariello, Antonio Petrocelli, attore presente in quasi tutte le sue pellicole, Sandro e Giovanni Veronesi, Nicola Pecci, Valeria Solarino, Marileno Querci. e poi le istituzioni, con le città di Prato e Firenze rappresentate dai sindaci Matteo Biffoni e Dario Nardella e dai rispettivi gonfaloni e infine i tanti cittadini, venuti ad omaggiare l’attore. Circa 300 le persone presenti, non una passerella di vip, il funerale voluto dalla famiglia in forma privata è stato un momento di ricordo, commozione e affetto nei confronti di un artista che è riuscito a raccontare la vita con leggerezza anche nei momenti più difficili.
Una commemorazione ricca di rimandi a quel cinema con cui Nuti è entrato nelle vite di tante persone. Una presenza costante rappresentata anche da quel «Ciao Francesco. Grazie» scritto su un biglietto e posizionato sul feretro, così come la sciarpa viola messa accanto, dagli occhi lucidi di chi ha condiviso con lui un tratto di strada e dagli abbracci alla figlia dell’artista Ginevra, presente insieme alla madre Annamaria Malipiero, e al fratello Giovanni. E quanto Francesco Nuti sia stato parte integrante della vita di Prato e dei pratesi traspare anche dal ricordo condiviso da padre Bernardo Gianni: «Quando ero studente al Cicognini, un giorno uscendo da scuola, fui spettatore delle riprese di un suo film, “Madonna che silenzio c’è stasera” ed è un bel ricordo di gioventù». Il sacerdote ha poi citato alcuni passaggi della canzone cantata da Nuti a Sanremo nel 1988, “Sarà per te”: «Già il titolo – ha sottolineato il sacerdote – segnala un’attenzione verso l’altro e verso l’oltre. È questa forse una ricerca dell’essenziale nella vita di Francesco».
E poi il suono delle trombe alla fine dell’omelia e i ricordi condivisi da chi a Francesco Nuti è rimasto accanto fino alla fine, come l’attore Gianfranco Monti: «Ti do l’ultimo bacino in fronte» ha detto leggendo una lettera in cui le citazioni dei film del regista si intrecciano con quella che stata la sua vita, la sua visione del mondo. Poi il saluto finale, sulle note di “Sarà per te” cantata da Marco Masini e accompagnata da un lunghissimo applauso. A portare l’abbraccio di Prato all’attore scomparso è stato il primo cittadino Matteo Biffoni, presente alla cerimonia funebre con l’assessore alla cultura Simone Mangani: «Voglio ringraziare Giovanni (il fratello di Francesco Nuti ndr.) perché nel rispetto della volontà della famiglia, Prato comunque ci teneva a salutare Francesco. In questi anni Nuti non è mai caduto nell’oblio nella nostra città, gli eventi annuali a lui dedicati hanno sempre avuto un grande successo di pubblico, i pratesi lo hanno sempre e continuamente ricordato e continueranno a farlo. Non è un caso che all’interno del cartellone della Pratestate fosse già in programma il prossimo 18 luglio “Tutta colpa di Cecco”, un omaggio all’attore e regista che oggi assume un nuovo significato». Alle 15, in concomitanza con l’inizio del funerale, anche i lavori della Commissione tre del Comune di Prato si sono fermati per un minuto di silenzio.
«Non aveva peli sulla lingua, ti diceva le cose come stavano – lo ricorda il cantante Marco Masini – Credo che per me sia stato anche una guida per affrontare le cose con più forza». «Quando è venuto a Torno sabato è stato commovente – ha ricordato anche Giorgio Panariello – ha cantato questa canzone e poi, per farmi un regalo, “Giulia”. Per noi toscani è stato un faro. Se ne va non solo una grande attore ma anche un grande regista e un poeta, un precursore». «Era un grande e meraviglioso talento – ha detto Leonardo Pieraccioni – Ci ha regalato tanta allegria, auguriamoci che i giovani coprano il suo talento».
Mentre il sindaco di Firenze Dario Nardella ha annunciato dai suoi canali social: «12 luglio, ore 21, Piazza Santa Croce. Una grande serata con la proiezione del film Caruso Pascoski. Con la famiglia, il Comune, gli amici e gli appassionati saluteremo Francesco Nuti a un mese dalla sua scomparsa con una serata speciale aperta a tutte e tutti». a ricordare il regista scomparso anche il presidente della Regione Eugenio Giani e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo.