Il Tirreno

Prato

Cartellino rosso per Claudio Morganti

di Carlandrea Poli
Cartellino rosso per Claudio Morganti

Sospeso dal partito per sei mesi: «Ha parlato troppo di argomenti non inerenti il suo mandato in Europa»

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PRATO. Scomparsi dal consiglio comunale con l'abbandono di tre consiglieri su tre la Lega Nord a Prato ha perso da ieri – almeno per 6 mesi – Claudio Morganti, europarlamentare dal 2009. Le motivazioni – come il provvedimento – aleggiavano da tempo sia negli ambienti leghisti che al di fuori. Morganti si sarebbe reso protagonista di troppe dichiarazioni sulla stampa e di troppi interventi politici su questioni di carattere locale debordando dalle sue specifiche competenze di eletto al Parlamento Europeo. «Confermo, la notizia è vera – ammette Morganti – anche se devo capire di cosa mi si accusi, non è precisato nella lettera. Constato che da quando è arrivato il commissario regionale Fava, il movimento è stato raso al suolo: ben 6 segretari provinciali se ne sono andati. Inutile restare in queste condizioni». La possibilità del ricorso resta in piedi anche se gli spiragli per un eventuale accoglimento sono ridotti a causa del fatto che proprio gli organi federali sono pieni di donne e uomini fedeli al nuovo segretario Roberto Maroni. E Morganti, si sa, è ben voluto soprattutto dall'ala più vicina al leader storico Umberto Bossi.

Questo ennesimo colpo di scena svuota quasi del tutto la casa leghista a Prato come in Toscana. Se in Highlander la lotta prevedeva una gara ad eliminazione fino a quando non sarebbe rimasto soltanto uno, ora quell'uno è stato messo alla porta. Paradossalmente ora che casa Lega è vuota, qualcuno pensa di rientrare. Uno scenario inimmaginabile anche a parlarne un paio di settimane fa. A vuotare il sacco è Emilio Paradiso, capogruppo della scissionista Lega per la Toscana: «Escludo che ci sia un nesso preciso con la sospensione di Morganti, della quale sono personalmente rammaricato, ma da mesi ci sono contatti continui fra il nostro movimento e la Lega Nord, specie da quando Maroni è diventato segretario federale. Anche quando siamo usciti ufficialmente i contatti non si sono mai interrotti del tutto. In questo momento ci interessa il nuovo statuto, perché non parla più di una Padania unica e monolitica, ma di una confederazione di Leghe regionali del Nord». I canali sono rimasti navigabili specialmente fra la sponda pratese e quella fiorentina, presidiata dai due consiglieri regionali Gambetta Vianna e Lazzeri, che in polemica con la Lega ufficiale hanno pure cambiato denominazione al loro gruppo a palazzo Panciatichi. Paradiso si porterebbe dietro Federico Tosoni, presidente della commissione sicurezza. Però non Leonardo Soldi, consigliere comunale, ex alleato di Morganti che alla divulgazione del provvedimento disciplinare reagisce in modo opposto: «Viene sospeso oggi per dei problemi, che io avevo sollevato da iscritto al partito mesi fa. Mi hanno dato ragione, ma sono arrivati tardi per chiudere il recinto. Questo mi convince ancora di più della mia scelta».

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