Statali, rivoluzione in arrivo: settimana corta e 165 euro in più in busta paga - Ecco chi riguarda
Novità per lavoro agile e settimana corta il riconoscimento del buono pasto anche per i giorni di smart working. Ecco tutte le misure per i dipendenti pubblici
Con la vidimatura da parte dell’Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) , lo scorso 27 gennaio è stato sottoscritto il testo del Contratto collettivo nazionale relativo al Comparto delle funzioni centrali, vigente per il triennio 2022-2024. Contratto che per la prima volta non è stato sottoscritto con il consenso trasversale di tutte le maggiori organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori.
Trattamento economico
Gli aumenti che sono stati riconosciuti con l’accordo contrattuale prevedono in media un incremento stipendiale di 165 euro lordi per 13 mensilità. Aumenti che varieranno da un minimo di 121,40 euro lordi mensili per l’area degli operatori a un massimo di 193,90 euro per le elevate professionalità. Nelle fasce intermedie 127,70 euro di aumenti per gli assistenti e 155,10 euro per i funzionari. Soldi che dovrebbero arrivare nelle tasche dei lavoratori già a partire dalle buste paga di febbraio; al massimo da quelle di marzo.
Si prevede inoltre il pagamento degli arretrati una tantum che si aggirano intorno ai 1.000 euro. Per una spesa complessiva di 556 milioni di euro.
Gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2024 verranno erogati entro il mese successivo alla firma del nuovo contratto collettivo di lavoro. In caso di lavoro festivo infrasettimanale, inoltre, la maggiorazione oraria della retribuzione media mensile sarà del 100%. L’incremento medio dei livelli retributivi per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni del comparto si attesta su una percentuale del 5,78%, a fronte di un’inflazione nel triennio del 15,4%.
È quindi molto probabile che nell’imminente nuova trattativa per il contratto del triennio 2025-2027 entrerà anche il tema del recupero dei quasi 10 punti percentuali di inflazione mancanti.
Innovazioni normative
Il quadro che emerge da questo contratto è caratterizzato da alcune rilevanti novità rispetto al passato, la più iconica delle quali è l’introduzione su base volontaria della settimana corta. Che prevede le 36 ore settimanali classiche vengano spalmate su quattro giorni lavorativi a parità di retribuzione, con un orario giornaliero di 9 ore di lavoro, spezzate da un’ora per la pausa pranzo. I dipendenti pubblici avranno la possibilità di chiederne l’attivazione su base volontaria; la settimana corta, inoltre, già introdotta sulla base delle esigenze di servizio. L’articolazione dell’orario di lavoro su quattro giorni, inoltre, comporterà una distribuzione proporzionale delle giornate di ferie annuali, e di tutte le altre assenze dal servizio previste dalla legge e/o dai Contratti di lavoro, con l’eccezione del permesso per matrimonio. Guardando alle altre novità sotto il profilo normativo, queste riguardano il rafforzamento del lavoro agile (o smart working) e di quello da remoto: nel primo caso, come noto, il dipendente avrà la possibilità di organizzarsi tempi e modalità di lavoro come preferisce, nel secondo, invece, sarà l’ente a stabilire le modalità e gli orari nei quali si svolgere il lavoro. Ai lavoratori che documenteranno particolari esigenze di salute, familiari o genitoriali, potrà essere riconosciuto un certo numero di giorni di attività a distanza superiore rispetto ai giorni previsti per il restante personale. I buoni pasto, nei casi di lavoro “a distanza” continueranno ad essere maturati da chi lavora. Le ferie non godute dovranno poi essere ripianificare entro il febbraio dell’anno successivo, e d’ora in poi sarà possibile usufruire delle ferie anche durante il periodo di preavviso per cessazione del rapporto di lavoro.
Classificazione del personale
La nuova griglia di classificazione del personale dipendente prevede un rafforzamento del sistema di incarichi di posizione organizzativa e professionale, con l’obiettivo di dare valore alle competenze dei lavoratori. Contemporaneamente è stato introdotto un riconoscimento stabile a coloro che per almeno 8 anni sia stato affidato un incarico di posizione organizzativa.
Per favorire una migliore distribuzione delle posizioni organizzative le amministrazioni pubbliche dovranno rendere note, ricorrendo anche alla pubblicazione di appositi avvisi sul sito istituzionale, le posizioni organizzative e professionali che si renderanno via via disponibili. Così da rilevare le disponibilità dei funzionari interessati e da valutarle sulla base di criteri di selezione predefiniti. In questo quadro le indennità di posizione organizzativa varieranno da un minimo di 1. 200 euro a un massimo di 3. 500 euro annui lordi per 13 mensilità.
Altri dettagli
La rivisitazione di alcuni istituti normativi ed economici del precedente contratto collettivo nazionale ha anche consentito di incrementare di due ore il permesso ai dipendenti con più di sessant’anni di età per effettuare visite, terapie o prestazioni diagnostiche.
Una misura che guarda all’età media piuttosto alta dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Per quel che riguarda la cosiddetta clausola “Age management” – gestione dell’età – in coerenza con le direttive europee e nazionali, Sono stati introdotti strumenti organizzativi finalizzati valorizzare i punti di forza delle diverse generazioni presenti nelle amministrazioni pubbliche. Sempre con l’obiettivo di gestire l’età media sempre più alta della forza lavoro, il prolungamento della vita lavorativa e promuovere le pari opportunità fra lavoratori di diverse fasce di età.
Le assenze necessarie (anche per patologie preesistenti) sono escluse dal periodo di “comporto”: periodo massimo di non lavoro dovuto a malattia o infortunio, nel quale il datore di lavoro non può procedere al licenziamento).
L’intero trattamento economico è dovuto anche in caso di accesso ambulatoriale e convalescenza post-intervento.