Paolo Boschi: difficile concludere questa stagione
Il presidente del Pontedera: «Atleti già fermi da settimane, meglio evitare di compromettere il prossimo torneo»
Pontedera
Tra bilanci e futuro, il presidente del Pontedera, Paolo Boschi, traccia un quadro generale della società granata al tempo dell’emergenza sanitaria. «È una situazione che sta mettendo in crisi tutte le squadre, non solo la nostra – specifica – naturalmente, per qualsiasi società, dentro e fuori dal mondo del calcio, vivere un periodo prolungato durante il quale si registrano soltanto uscite e nessuna entrata è impensabile».
Per il Pontedera, la sospensione dei campionati significa non poter contare su risorse importanti che, negli anni, hanno fatto la fortuna dei granata. «Innanzitutto – spiega Boschi – le entrate derivanti dagli sponsor, in questo momento, non ci sono: del resto, non disputando match, le pubblicità non vengono mostrate e, per questo, non possiamo far affidamento su quelle risorse».
Ma non solo quelle mancano all’appello. «Come società puntiamo molto anche sul minutaggio dei giovani calciatori e sui relativi indennizzi che vengono garantiti alle squadre che utilizzano gli under – continua – infine, anche se non si tratta di grandi cifre, manca sistematicamente l’incasso al botteghino».
Una situazione complicata per la quale la Lega Pro, in accordo anche con l’Associazione calciatori e l’Associazione allenatori, si è esposta qualche giorno fa, invocando la Cassa integrazione. «Siamo in accordo con la linea portata avanti dalla Lega Pro – commenta Boschi – si tratta di una misura necessaria, che darebbe un po’ di respiro a tutte le società, ma anche ai tesserati, che avrebbero la certezza di un’entrata mensile».
In particolare, sarebbero coinvolti tutti i tesserati con uno stipendio annuo inferiore ai 50mila euro. «Parliamo di tutta la nostra rosa – dice – speriamo possa andare a buon fine».
Parlando di campo, invece, Boschi sembra avere le idee piuttosto chiare sull’imminente futuro della serie C e, in generale, del calcio professionistico. «Personalmente reputo difficile una ripresa dell’attività agonistica, stiamo contando migliaia di morti: sono innamorato del Pontedera e del calcio, ma concludere la stagione non credo sia un’opzione percorribile in questo momento».
Del resto, per tentare di salvare almeno la prossima annata, non si può spostare troppo in là la data di un’eventuale ripartenza dei campionati. «I nostri ragazzi, come tutti gli altri calciatori, sono ormai fermi da diverse settimane – prosegue Boschi, – anche se a maggio dovessero esserci le condizioni, servirebbe almeno un mese di preparazione e le partite riprenderebbero a giugno».
Con undici gare da disputare, anche giocando tre volte a settimana, il campionato si concluderebbe pressappoco a fine luglio. «Per non compromettere la nuova stagione – conclude il presidente granata – credo che portare a termine questa sia quasi impossibile». —
Pietro Mattonai
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