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Serie A

Kouamé croce e delizia dell’Empoli che pareggia col Como

di Paolo Nencioni

	Kouamè esulta dopo il gol
Kouamè esulta dopo il gol

L’ivoriano ha trovato il suo primo gol in azzurro e ha fallito una colossale occasione per il 2-1 allo scadere. D’Aversa: «Se si sbaglia perché non si è cattivi, questo mi fa arrabbiare»

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EMPOLI. Christian Kouamé croce e delizia, meglio delizia e poi croce per un Empoli che torna a casa con un punto da Como ma che avrebbe potuto fare risultato pieno se il destro dell’ivoriano a un minuto dalla fine non fosse finito in curva. Gli azzurri tornano a fare risultato lontano da casa e restano in corsa per la salvezza, anche se devono rimandare per l’ennesima volta l’appuntamento con la vittoria, che manca da 15 turni. Punto comunque importante, vista la forza delle due squadre in questo momento e la sproporzione di mezzi economici.

Il prezzo da pagare all’uscita è la squalifica di Emmanuel Gyasi (ammonito, era in diffida) e del rientrante Jacopo Fazzini (espulsione diretta al 92’ per un brutto fallo su Ikoné): non ci saranno contro il Cagliari.

Ma come al solito in questa stagione l’Empoli si porta a casa anche i rimpianti: due pali a portiere battuto sullo 0-0, il primo di Grassi (testa al 38’), il secondo clamoroso di Kouamé al 51’ (dopo aver saltato Butez in uscita). Quasi scontata la punizione che arriva al 61’ con un’azione da manuale dei lariani tutta palla a terra per la stoccata del greco Douvikas alla prima gioia in Serie A su assist di Goldaniga.

L’Empoli accusa il colpo e per una decina di minuti non sembra poter reagire, poi D’Aversa getta nella mischia Bacci, Solbakken e Colombo dopo aver già inserito Fazzini ed è il 10 ad accendere la scintilla con uno strappo che mette sui piedi di Pezzella la palla dell’assist a Kouamé: colpo di testa nel sette. Ci sarebbe anche il tempo per ribaltarla, ma la palla recuperata da Colombo all’89’ su errore di Goldaniga finisce sul piede sbagliato, il destro di Kouamé che finisce oltre la traversa.

A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, va segnalato il recupero di un Vasquez tornato titolare a buoni livello, la dinamicità di Cacace galvanizzato dalla qualificazione ai Mondiali, la grinta di Grassi ed Henderson sulla mediana. L’altra faccia della medaglia è un Goglichidze ancora lontano parente di quello di inizio stagione e un Esposito, il più talentuoso tra i suoi, ancora spesso fuori dal gioco.

Ora c’è la storica semifinale di Coppa Italia col Bologna da onorare (martedì alle 21 al Castellani) con un grosso dilemma: giocare alla morte inseguendo un sogno mostruosamente proibito o pensare allo scontro salvezza col Cagliari di domenica.

«Sono soddisfatto della prestazione, ma non del

risultato finale – ha detto Roberto D’Aversa dopo il novantesimo – Se vado ad analizzare la partita a livello di

occasioni da gol, abbiamo avuto almeno tre chance nitide nel primo tempo che potevamo sfruttare meglio. Siamo stati bravi a pareggiare la partita, non era semplice. Siamo rimasti in campo in maniera equilibrata, nel finale la palla più clamorosa l'abbiamo avuta con Kouamé. Se si sbaglia perché non si è cattivi, mi fa arrabbiare».

«Siamo abituati ad avere assenze – ha aggiunto il tecnico – Viti ha stretto i denti. Ho perso Ismajli, è importante recuperare gli assenti per avere continuità nell'arco dei 90'. Guai a sottovalutare gli impegni successivi. Abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con chiunque, ma commetteremmo un grave errore sottovalutando i nostri

avversari».

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