Il Tirreno

MONTOPOLI. Il 2 aprile 2025, una data da ricordare per Andrea Filippi e Giorgia Uraghi. Un giorno speciale per Andrea, ma anche per la sua fidanzata Giorgia che, dopo un percorso di 5 anni e di studi intensi, hanno raggiunto la laurea in Conservazione dei beni culturali alla Scuola di alta formazione e studio all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Quattro erano i candidati. Più di 5 anni fa avevano sostenuto le difficili prove di ammissione, la prima a Roma, le altre due a Firenze per ottenere il lasciapassare e l’ingresso all’istituto storico-artistico che si occupa della lavorazione e della conservazione delle pietre dure, una tradizione artistica che risale al XVI secolo.

Andrea e Giorgia si sono conosciuti li, fra libri e banchi da lavoro, la speranza è quella di poter continuare insieme il loro percorso di attività lavorative e di vita.

Andrea diplomato all’istituto d’Arte Russoli di Pisa, attualmente vive a Marti, frazione del comune di Montopoli. Giorgia Ha frequentato l’istituto Boscardin di Vicenza, durante gli studi a Firenze si è stabilita a Sesto Fiorentino con periodi di permanenza a Marti con Andrea e gli ormai tanti amici toscani.

Nel giorno della laurea erano in molti ad assistere all’evento nella prestigiosa sede di via degli Alfani 78 a Firenze, genitori, parenti, amici, tutti immersi nei difficili percorsi che venivano esposti dai laureandi.

Le tesi presentate sono state di livello eccellente, e tutte sono state portate a termine con professionalità, passione per la conservazione e la ricerca, e grande entusiasmo. Il momento più severo quello dell’attribuzione del voto, 110 e lode a Andrea, 110 a Giorgia, una piccola differenza che non farà la diversità.

Subito dopo in piazza Santissima Annunziata i primi festeggiamenti, in testa la corona di alloro, tanti sorrisi e un brindisi per scaricare le ore di tensione accumulate.

L’augurio è di un percorso solido nel lavoro e nelle dinamiche di vita di Andrea e Giorgia. Dalla coppia i più sinceri ringraziamenti a chi gli è stato vicino e ai tanti attestati di felicitazioni ricevuti. 

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