Fucecchio, furto al calzaturificio delle griffe. Spuntano altri due colpi simili: c’è un collegamento
Negli ultimi giorni colpi simili a quello di Fucecchio a Dicomano e soprattutto a Fermo. Da Fendi nelle Marche identico sistema per bloccare le strade e garantirsi la fuga
FUCECCHIO. Una grossa banda di rumeni dedita a furti in grande stile ai danni di aziende del settore moda. È la pista che stanno seguendo i carabinieri dopo il blitz al calzaturificio Freeland di Fucecchio l’11 ottobre. Un’operazione che bloccò la città con furgoni rubati in altri aziende e parcheggiati in mezzo alle strade di accesso, sistemi chiodati a terra per impedire a forze dell’ordine e curiosi di avvicinarsi. Uno sforzo spropositato per il magro bottino portato via. Un contesto molto simile a quanto accaduto il 29 ottobre in una pelletteria di Dicomano, nel fiorentino, e il giorno dopo a Fermo, nelle Marche, dove c’è stato un tentativo fotocopia a quello del Freeland per rubare nella fabbrica di Fendi. In questo caso la refurtiva tra scarpe e borse ammonterebbe a un milione di euro.
Se nel paese vicino al capoluogo toscano i ladri hanno prima rubato auto in un’azienda vicina per poi introdursi nella fabbrica di accessori per la moda e portare via più borse possibile, nello stabilimento del colosso del fashion nel centro Italia, c’è stato un inseguimento con momenti di terrore, un’auto della vigilanza privata speronata da uno dei furgoni del commando, una fuga a piedi di una parte dei rapinatori e l’acquisizione delle immagini delle telecamere interne all’azienda in cui si vedono una decina di uomini incappucciati muoversi in maniera coordinata, decisa ed esperta.
Stesso modus operandi del colpo (o presunto tale) di Fucecchio dove il bottino è stato piuttosto magro. Ma al di là dell’ammontare economico, saltano agli occhi gli elementi che hanno caratterizzato i blitz al calzaturificio Freeland e quello da Fendi nel Fermano. Furgoni rubati e parcheggiati in mezzo alle strade vicine ai capannoni. Chiodi a terra e, soprattutto, gli obiettivi: beni di lusso di un settore che sta diventando sempre più facile da piazzare sul mercato, soprattutto grazie ai tanti siti internet su cui è possibile vendere la merce senza farsi troppe domande.
L’indagine dei carabinieri rimane top secret. La collaborazione tra militari della Toscana e delle Marche è molto stretta e, secondo quanto appreso, ci sarebbero indizi su cui fare affidamento per indirizzare le ricerche nei confronti di un gruppo di ladri senza grossi scrupoli, specializzati proprio nei colpi nel mondo della moda e che arriverebbero dall’Est Europa. Anche se nelle Marche alcune indicazioni collocherebbero nel Foggiano l’area geografica d’origine del commando.
Il lavoro dei carabinieri a Fucecchio e della polizia scientifica a Fermo avrebbe dato riscontri e l’intenzione delle forze dell’ordine è quella di stringere il cerchio il più presto possibile per evitare ulteriori furti di questo tipo.
Anche perché, se è vero il collegamento tra le tre operazioni delle ultime settimane, si tratta di un gruppo di malviventi che pianifica nei dettagli, ma è anche pronto a spostarsi velocemente sul territorio italiano. E se individua l’occasione giusta non fa passare troppo tempo tra un colpo e l’altro. Prevedere dove colpiranno la prossima volta è cruciale per anticipare le mosse. Capire quali siano le informazioni su cui si basano per organizzare e portare a compimento un blitz è estremamente necessario per porre fine a questi furti, che si trasformano in rapine se scoperti. E che fanno ulteriori danni a un settore, quello della moda, che sta attraversando un periodo assolutamente non felice a causa della crisi in atto ormai da molti mesi.