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Crisi del lavoro

Pistoia, al call center gli stipendi non arrivano: 50 lavoratori dell’ex Softlab aspettano il bonifico da tre settimane


	Il call center di via Corridoni a Pistoia
Il call center di via Corridoni a Pistoia

Il ritardo nei pagamenti nonostante la svolta al tavolo regionale. I dipendenti ora aspettano solo di essere assorbiti dalla capofila Tecnocall

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PISTOIA. «A oggi, siamo ancora senza stipendio, senza certezze lavorative e non sappiamo come fare a pagare le scadenze quotidiane».

Questo è il grido di dolore che giunge da uno dei circa 50 lavoratori della Synthesis next (ex Softlab), l’azienda che, nel call center di Sant’Agostino, lavora in subappalto a fianco della più grande Tecnocall. Quest’ultima è la referente per la grande commessa assicurata da Enel energia, che a Pistoia dà praticamente lavoro a circa 120 persone.

Il 15 febbraio l’intera vicenda aveva avuto una svolta, con Enel energia che, dopo proteste e manifestazioni di piazza, aveva comunicato alla Synthesis next (nuova denominazione della Softlab) l’intenzione di recedere dal contratto. Le procedure per il passaggio dell’intera commessa alla Tecnocall e quelle per l’assorbimento in quest’ultima dei dipendenti Synthesis sono in corso e potrebbero concludersi già in settimana, ma resta i fatto che gli stipendi di gennaio non sono arrivati.

Da molti mesi i lavoratori dell’azienda più piccola del raggruppamento temporaneo di imprese stanno subendo continui ritardi nel pagamento. In base al contratto, il giorno in cui i dipendenti dovrebbero trovare accreditato il bonifico sui propri conti correnti dovrebbe essere il 15 del mese successivo. Tuttavia, l’uso del condizionale è per questa vicenda quanto mai opportuno perché, da mesi e mesi, questa scadenza non viene rispettata, gettando nello sconforto più assoluto sia i dipendenti che le loro famiglie.

Per sollecitare la propria azienda a essere puntuale nei pagamenti, i lavoratori le hanno provate di tutte, dai presidi davanti alle porte della sede di via Venturi fino a una grande manifestazione tenutasi il 31 gennaio scorso a Firenze davanti alla sede regionale di Enel Energia, in via Corridoni.

Nel frattempo, due tavoli regionali di composizione della crisi avevano messo alle strette la proprietà, sollecitandola a pagare quanto dovuto ai dipendenti nei termini previsti. A entrambi i tavoli avevano partecipato sia Valerio Fabiani, consigliere del presidente della Regione Eugenio Giani per le crisi aziendali, sia il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, che, sin dalla scorsa estate, ha dato disposizione ai servizi sociali comunali di supportare al meglio quei lavoratori che, con un ritardo di molti giorni nella riscossione del proprio stipendio, corrono il rischio di trovarsi veramente con le spalle al muro.

Come spiega peraltro il dipendente che ha contattato il Tirreno per avvertire che a ieri, 7 marzo, lo stipendio di gennaio non era ancora stato accreditato. Per tutta la giornata di ieri, i lavoratori hanno monitorato via web i loro conti correnti, sperando di poter passare un fine settimana più tranquillo. Invano. La speranza, adesso, è passare il più presto possibile alle dipendenze della Tecnocall.

Anche su questa azienda tuttavia si addensano le nubi dell’incertezza. Dall’inizio del 2025 la Tecnocall, attraverso la sua associazione datoriale, ha firmato un nuovo contratto colettivo con la Cisal-Ampi, che va a sostituire quello finio ad allora in vigore sottoscrito a suo tempo con Cgil, Cisl e Uil. “Un accordo al ribasso”, lo definì un comunicato congiunto dei tre sindacati confederali, visto che offre molte meno tutele e che, soprattutto, concede ai lavoratori un aumento di 7 euro in 3 anni, giudicato un vero e proprio affronto al caro vita.

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