Quarrata, muore a 57 anni agente di polizia penitenziaria
Era molto conosciuto ed era stato candidato per la Lega alle ultime elezioni
QUARRATA. È morto dopo una breve e terribile malattia Antonio Discianni, assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria in servizio al carcere della Dogaia di Prato. Residente a Quarrata con la famiglia, era anche impegnato a livello sindacale, essendo un dirigente dell’Uspp (Unione sindacale della polizia penitenziaria) , compito che assolveva con grande zelo e professionalità. Era anche un grande sportivo e, da molto tempo, era tesserato con le Fiamme azzurre, il gruppo sportivo della polizia penitenziaria.
Fino alla scorsa estate Antonio era il ritratto della salute e della voglia di vivere. Poi, con l’arrivo dell’autunno, alcuni sintomi poco rassicuranti lo avevano indotto a recarsi da un medico specialista che, purtroppo, gli aveva diagnosticato un male incurabile. Che, proprio il giorno di Natale, lo ha condotto alla morte.
Antonio Discianni aveva 57 anni. Era nato il 6 maggio del 1967 a Liestal, in Svizzera, dove i suoi genitori si erano recati per lavoro. Sin da giovanissimo però si era stabilito a Quarrata dove si era radicato. Qua aveva in seguito conosciuto l’amore della sua vita, Rosita Biagini, che aveva sposato ormai molti anni fa e che ha un avviatissimo salone di parrucchiera nella frazione di Barba. Dalla loro unione erano nate Dania e Deborah. Di loro, Dania è quella che sta seguendo le orme lavorative del padre visto che si è iscritta già da alcuni mesi alla scuola di formazione della polizia penitenziaria di Parma.
Il cordoglio
«Antonio Discianni era molto appassionato alle vicende politiche della città – ricorda Stefano Nigi, consigliere comunale della Lega – e per questo aveva contattato nel 2021 il nostro segretario comunale Giancarlo Noci e si era iscritto. La sua grande passione politica lo aveva spinto a diventare un “militante”, cioè a dedicare gran parte del suo tempo libero alla vita di partito». Questo suo amore per la politica lo aveva spinto anche a candidarsi nel 2022 alle elezioni amministrative nella lista della Lega, non risultando però fra gli eletti in consiglio comunale.
«Antonio Discianni – prosegue Stefano Nigi – era un uomo di grande modestia che, al momento del confronto elettorale, scelse di mettersi totalmente al servizio del partito. Malgrado la sconfitta, Antonio Discianni non aveva assolutamente mollato la presa, continuando a essere organico alle battaglie del suo partito». La sua onestà intellettuale e il suo grande attaccamento alla comunità dove viveva sono così ricordati anche dal sindaco di Quarrata Gabriele Romiti: «Antonio Discianni era molto interessato alle vicende del suo Comune e se ne interessava con passione. Era inoltre molto disponibile a mettersi al servizio della sua comunità per qualsiasi evenienza. Era davvero una bella persona che lascerà un gran vuoto in tutta la città». Chi vorrà dare l’ultimo saluto ad Antonio Discianni potrà farlo nelle cappelle del commiato della Misericordia di Quarrata, in via Brunelleschi. Da dove, domani mattina (28 dicembre), il feretro verrà trasportato alla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, a Vignole, dove alle 10 verrà celebrato il rito funebre.