Parte Pistoia Città del Natale ma sulla “Casa” è subito polemica: il programma
Calendario degli eventi al via il 23 con Comune, Conad, Tesi e Toscana energia. Chiesta verifica sulla scorsa concessione delle sale nel municipio per l’attrazione
PISTOIA. La casa di Babbo Natale o la casa della discordia? Il 23 novembre comincerà Pistoia città del Natale 2024, il programma di attrazioni ed eventi organizzato dal Comune con i partner Conad Nord Ovest, Toscana Energia e Giorgio Tesi Group e che durerà fino al 6 gennaio. Eppure si fanno ancora sentire gli strascichi dell’edizione 2023.
In consiglio l’esponente del Partito democratico Stefania Nesi ha fatto sapere che le opposizioni hanno chiesto al collegio dei revisori dell’amministrazione di verificare la correttezza procedurale della concessione delle sale affrescate del palazzo comunale per la casa di Babbo Natale dell’anno scorso. Parliamo di quella che anche quest’anno, sempre ubicata nelle sale affrescate, è stata presentata come l’attrazione principale del programma, dopo i 7mila visitatori registrati l’anno scorso e sottolineati dall’assessore alle attività produttive Gabriele Sgueglia. Naturalmente è rivolta ai più piccoli, che nella casa trovano scenografie artiche, animazione, possono vedere gli elfi al lavoro e spedire la propria letterina all’ufficio postale o consegnarla direttamente a Babbo Natale. Il punto su cui fanno leva le minoranze è che l’anno scorso per entrare nella casa di Babbo Natale si pagava un biglietto, che la società selezionata per gestire l’attrazione incassava senza però aver pagato l’uso degli spazi, ceduti gratuitamente dal Comune. «L’anno scorso è stata l’unica attività a pagamento (lo sarà anche quest’anno, nda) ed è stata svolta nel palazzo comunale – afferma Nesi –. Il consorzio turistico città di Pistoia si era aggiudicato tramite bando il contributo di 50 mila euro per organizzare il Natale 2023 e ha affidato la gestione della casa di Babbo Natale alla società che ha fatto pagare gli ingressi. All’interno si sono svolte attività commerciali, come il fotografo a pagamento, e di questi incassi non si sa niente.
Il Comune non ha incassato nulla e ancora manca la rendicontazione economica da parte del consorzio. A noi risulta che il contributo di 50 mila euro non sia stato erogato». Non è una questione che riguarda solo il passato, anzi. Perché quest’anno sempre con un avviso pubblico la casa è stata riaffidata alla stessa società in assenza però del consorzio turistico. Stavolta l’uso delle Sale affrescate è stato normato tramite la modifica all’apposito regolamento approvata dal consiglio comunale, in particolare dalla maggioranza. «Le sale e altri spazi adesso sono concedibili gratuitamente, in alcuni casi con il pagamento di una tariffa d’uso e guarda caso, solo per Natale, con la possibilità di far pagare un biglietto d’ingresso – prosegue la consigliera Nesi –. È sembrato un rattoppo ai problemi dell’anno scorso. E in ogni caso il nuovo regolamento è postumo alla gara sulla gestione della casa».
L’assessore Sgueglia risponde che «sia l’anno scorso che quest’anno ci sono state procedure ad evidenza pubblica che garantiscono massima trasparenza. Crediamo che fare commercio e impresa sia un elemento positivo, non una colpa, e che le Sale affrescate siano un luogo da preservare ma che merita di essere coinvolto in attività a vocazione turistica come quelle natalizie. Quest’anno la società pagherà l’affitto. Peraltro la casa di Babbo Natale è a pagamento ovunque, in qualsiasi città». Quello di Tina Nuti di Civici e Riformisti è invece un chiaro «no alla casa di Babbo Natale a pagamento, le sale affrescate devono essere tra i luoghi di libero accesso per i cittadini senza dover pagare una tariffa. Unico interesse del sindaco a modificare il Regolamento è stata la sistemazione della casa di Babbo Natale nel palazzo comunale, senza prendere minimamente in considerazione il Blues, la Giostra dell’Orso e i Dialoghi che utilizzano gratuitamente ma che quest’amministrazione ritiene meno importanti della casa di Babbo Natale».