Le tappe
Vot, l’azienda disponibile «a migliorare i contratti»
I sindacati chiedono il passaggio da artigianato a industria
QUARRATA. I rappresentanti sindacali del Sudd Cobas e della Fillea Cgil, Luca Toscano e Davide Chiappinelli, hanno chiesto ai proprietari della New Sofà e della Tuscan di applicare ai loro dipendenti il contratto dell'industria per i lavoratori del legno e dell'arredamento.
Attualmente ai dipendenti di queste aziende quarratine viene invece applicato il contratto dell'artigianato. La richiesta è emersa in seguito a un incontro che si è svolto ieri dalle 13 alle 17 nella sede della Vot di Quarrata, l'azienda di via Giotto per cui lavorano le due aziende in questione che producono mobili imbottiti che sono poi distribuiti ai grandi colossi dell'arredamento presenti con i loro negozi anche nel comprensorio pistoiese e pratese.
Il tavolo di confronto era stato chiesto dai sindacati per chiarire innanzi tutto la vicenda del giovane operaio di origine pachistana che, il 28 ottobre scorso, aveva denunciato di essere stato aggredito nella sede della Vot. Questo episodio, a suo parere, sarebbe stata una ritorsione per essersi rivolto ai sindacati, esponendo gli eccessivi carichi di lavoro e le scarse tutele contrattuali.
Il tavolo di confronto si è svolto mentre fuori dall'azienda è ancora in corso il presidio a oltranza dei lavoratori iscritti al Sudd Cobas che, in più di un'occasione, hanno dichiarato che non smobiliteranno fino a quando non sarà garantita per tutti una stabilizzazione contrattuale a tempo indeterminato. «Se ciò non si dovesse verificare – ha detto Luca Toscano del Sudd Cobas – i lavoratori iscritti al nostro sindacato continueranno a presidiare i cancelli della Vot che in pratica commissiona il lavoro alle altre due realtà. Non siamo più disposti ad accettare che la "convenienza" dei divani sia pagata dai lavoratori».
A questo primo incontro ne seguirà un altro che, presumibilmente, si svolgerà entro mercoledì prossimo. In quest'occasione, le proprietà delle tre aziende daranno la loro risposta alle richieste delle organizzazioni sindacali. «Il passaggio di questi lavoratori dall'artigianato all'industria – ha detto Davide Chiappinelli delle Fillea Cgil – costituisce un passo essenziale per una giusta composizione di questa vicenda. Il contratto dell'industria fornirebbe agli oltre 50 lavoratori delle aziende in questione, le giuste tutele. Le tre aziende non hanno chiuso la porta a questa possibilità ma si sono riservate almeno un paio di giorni lavorativi per poter analizzare al meglio l'intera vicenda».
Sulle possibilità di successo di questa trattativa, Davide Chiappinelli non se la sente di fare previsioni: «L'incontro si è svolto in un clima tutto sommato costruttivo. L'esperienza tuttavia mi induce alla massima prudenza».
Riguardo poi all'episodio della presunta aggressione patita dal giovane operaio di origine pachistana, Davide Chappinelli è stato categorico: «L'incontro è iniziato con la precisa richiesta fatta dai sindacati alle tre proprietà di dissociarsi e di prendere le distanze da questo episodio e da fatti analoghi.
I proprietari hanno assicurato che verificheranno appieno lo svolgimento dei fatti, riservandosi di dare una loro risposta».
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