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Pistoia

Lo studio

Gli stranieri pagano più tasse e danno più lavoro dei pistoiesi

di Lorenzo Carducci
Tanti i lavoratori stranieri impegnati nel settore dell’edilizia
Tanti i lavoratori stranieri impegnati nel settore dell’edilizia

Aumentati del 37,7% in 10 anni gli imprenditori d’oltre confine

20 ottobre 2024
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PISTOIA. Meno male che ci sono i lavoratori stranieri, che pagano le nostre pensioni. I contribuenti stranieri in Italia sono 4,6 milioni (l’11 per cento del totale) a fronte di 5,3 milioni di residenti: nel 2023 hanno dichiarato redditi per 72,5 miliardi di euro e versato 10,1 miliardi di Irpef.

Nonostante le differenze di reddito pro-capite rispetto agli italiani, conseguenza diretta del sistema occupazionale, senza le tasse di chi è nato all’estero ma vive e lavora nel nostro Paese mettere una toppa all’inverno demografico e alla conseguente crisi del welfare sarebbe attualmente impensabile.

Confrontando le entrate per lo Stato con la spesa pubblica per i servizi, il saldo per la componente straniera è positivo (+1,2 miliardi di euro): gli stranieri, prevalentemente in età lavorativa – 35,7 anni di età media contro i 46,9 anni di quella italiana – hanno infatti un minor impatto sulle principali voci di spesa pubblica, come sanità e pensioni.

Sono dati chiari quelli messi in luce nel “Rapporto annuale 2024 sull’economia dell’immigrazione”, curato dalla Fondazione Leone Moressa. Ma l’aspetto interessante per il nostro territorio è che il dossier contiene una serie di dati provincia per provincia, riferiti al 2023.

I dati a Pistoia

Su una popolazione che sfiora le 290mila unità in provincia di Pistoia, gli stranieri sono 30.588, il 10,6 per cento del totale. La quarta incidenza in Toscana, dopo Prato (la prima in Italia col suo 21 per cento), Firenze e Siena. Curiosità vuole poi che a Pistoia e provincia ci sia la percentuale di donne straniere più alta della regione, pari al 53,5 per cento.

Complice una popolazione mediamente più giovane, la presenza economica di stranieri si apprezza ancor di più guardando all’impatto nella categoria dei contribuenti: quelli stranieri sono 25.249, ossia l’11,8 per cento dei contribuenti “pistoiesi”. Il reddito medio degli stranieri, pari a 15.790 euro, è più basso che in altre province così come della media regionale (che è di 16.260 euro) ma lo scarto rispetto al reddito medio degli italiani è il secondo più basso della Toscana, secondo solo a Massa Carrara, elemento che ridimensiona la portata delle eventuali differenze sociali, riconducendo i risultati alla soglia di retribuzione generalmente bassa all’interno del territorio.

In ogni caso, in provincia gli stranieri pagano mediamente 2.590 euro di Irpef, per un totale di 47 milioni.

Interessanti sono anche i dati sugli imprenditori stranieri, che sono in tutto 5.162, e cioè il 13,2 per cento del totale di coloro che esercitano la loro attività nei 20 comuni pistoiesi.

Dunque possiamo dire che gli stranieri continuano a pagare più tasse e a dare più lavoro in percentuale rispetto alla fetta di popolazione che rappresentano e quindi anche rispetto agli italiani. E in proporzione producono anche di più: il 10,8 per cento del Pil toscano.

Emblematiche inoltre le variazioni negli ultimi 10 anni: dal 2013 al 2023 in provincia di Pistoia gli imprenditori stranieri sono aumentati del 37,7 per cento, terzo dato toscano dopo Grosseto e Livorno, mentre quelli italiani sono diminuiti del 14,1 per cento, percentuale seconda soltanto a quella registrata a Prato.

Sos lavoratori

Secondo le previsioni Unioncamere-Excelsior, nel quinquennio 2024-2028 le imprese italiane avranno bisogno di 3 milioni di nuovi occupati, di cui 640 mila immigrati, pari al 21,3 per cento.

Nelle regioni del Centro-Nord, la quota di stranieri sul fabbisogno totale supera il 25 per cento, mentre in Toscana raggiunge il 31 per cento.

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