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Fossi, argini e un ponte: così saranno usati i 135 milioni anti-alluvioni a Quarrata

Fossi, argini e un ponte: così saranno usati i 135 milioni anti-alluvioni a Quarrata

Consorzio di bonifica, Genio civile, Comune di Quarrata e Legambiente uniti per scongiurare il ripetersi di disastri come quelli avvenuti lo scorso novembre

16 ottobre 2024
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QUARRATA. Sono 135 i milioni di euro chiesti dal Consorzio di bonifica 3 medio Valdarno alla Regione Toscana per intervenire sui corsi d’acqua del Comune di Quarrata interessati dall’evento alluvionale del 2 e 3 novembre del 2023. Questi interventi si aggiungeranno ai 13 di somma urgenza (valore complessivo 128mila euro) deliberati all’indomani dell’alluvione. Questo è quanto emerge da un documento condiviso da Genio civile e Consorzio di bonifica, sottoscritto anche da Legambiente Quarrata, presentato in palazzo comunale, alla presenza del sindaco Gabriele Romiti, di Iacopo Manetti, direttore del Consorzio, e di Daniele Manetti presidente di Legambiente Quarrata.

Gli interventi individuati tuttavia sono ancora privi di copertura finanziaria per cui spetterà alla Regione individuare le risorse necessarie. Sono stati invece tutti ultimati i 9 interventi in somma urgenza che il Consorzio ha intrapreso nelle settimane immediatamente successive all’alluvione, dal costo complessivo di 1.924.000 euro.

Gli interventi necessari alla mitigazione del rischio idrogeologico a Quarrata non riguarderanno tuttavia il solo territorio quarratino ma anche quello dei comuni circostanti. Ecco quindi nel dettaglio come dovrebbero essere spesi i 135 milioni necessari per la messa in sicurezza.

«Questo documento dimostra la grande sinergia operativa tra questa amministrazione comunale, la Regione, il Consorzio e le associazioni come Legambiente. Un documento che guarda a ciò che è stato fatto, tanto, sul nostro territorio, ma anche al futuro, programmando ciò che andrà fatto per cercare di dare risposte il più velocemente possibile. Gli eventi alluvionali sono purtroppo sempre più frequenti e il rischio zero da un punto della messa in sicurezza idrogeologica non esiste. Quello che continueremo a fare è un’attenta politica di mitigazione del rischio».

«Un documento importante che prevede un programma corposo di opere che andiamo a chiedere di realizzare al dipartimento nazionale di protezione civile e di finanziare attraverso fondi regionali o statali – aggiunge Iacopo Manetti – La mitigazione del rischio richiede una programmazione organica che speriamo possa trovare corrispondenza anche in una continuità di risorse finanziarie».

«È un documento che riprende le fila di una lotta che portiamo avanti da anni sulla mitigazione del rischio idrogeoligico sia per le acque alte che per le acque basse e che rispecchia un metodo di lavoro che condividiamo in pieno , fondato sull’approccio tecnicoscientifico e sulla condivisione ed esperienza dei cittadini. Il problema non riguarda solo Quarrata e non si risolve solo a Quarrata: tutti devono fare la propria parte, compreso il Comune di Pistoia, con il progetto di realizzazione della cassa di espansione nell’ex campo di volo» osserva Daniele Manetti.

Gli interventi del Consorzio

Proprio al confine tra Quarrata e Pistoia il Consorzio di bonifica ha già individuato alcuni obiettivi sensibili. Quello prioritario è la realizzazione della cassa di espansione fra via Bottaia e via del Cantone. Tale intervento è finalizzato alla prevenzione delle esondazioni del fosso Ombroncello. Il progetto è in attesa di copertura finanziaria.

Quindi, il progetto di riassetto idraulico del bacino dell’Ombrone pistoiese fra via Gualdo dei Sarti e via Brana. di fondamentale importanza per evitare che le zone del comune di Quarrata vengano sommerse dalle acque provenienti dal vicino comune di Pistoia, più elevato da un punto di vista altimetrico. Anche qui manca la coperura finanziaria.

Sono invece in corso i lavori da parte del Consorzio per l’efficientamento della cassa di espansione dell’Ombroncello, sempre in località Barba. Quando sarà terminato, a trarne giovamento sarà anche la zona di via Caboto, a Bottegone.

Nella zona di Olmi, Vignole e Caserana, l’intervento più atteso è il rinforzo dell’argine dell’Ombrone a valle dell’abitato di Caserana. In questo caso deve ancora essere completato il progetto definitivo.

Sempre il Consorzio dovrà ampliare i volumi di laminazione dell’intera area compresa fra Olmi, Galigana, Casini e Falchero attraverso un progetto che è ancora in fase iniziale.

Si attende poi l’esito della conferenza dei servizi per il disco verde definitivo per l’ampliamento e l’ottimizzazione della cassa di espansione sul fosso del Falchereto.

Interventi della Regione

La Regione si sta occupando della realizzazione di 3 diversi progetti nella parte nord della Piana. L’inizio dell’ulteriore allargamento della cassa di espansione sul torrente Stella, in località Pontassio, nel Comune di Serravalle, è previsto per fine 2024-inizio 2025, mentre la costruzione della cassa di espansione nell’area dell’ex podere Betti, a Caserana, ha già superato, a inizio ottobre, lo scoglio delle ulteriori indagini disposte dall’ Arpat. L’intervento tuttavia più impegnativo sarà la cassa di espansione all’ex campo di volo di Pistoia, dove sono state effettuate già le indagini geotecniche, archeologiche e di rischio bellico residuo.

Le acque basse

La regimazione delle acque basse prevede una serie di interventi che saranno realizzati dal Consorzio e dal Comune di Quarrata. Quest’ultimo ha realizzato una cassa di espansione a Olmi per il fosso Quadrelli, sulla Senice in via di Mezzo, sull’Ombroncello a Barba e alla Querciola per il fosso Quadrelli.

Fermulla

Comune di Quarrata, di concerto, Genio civile e Consorzio di bonifica 3 medio Valdarno, si è attivato sin dall’indomani dell’alluvione del 2 novembre per eliminare le criticità che hanno favorito la tracimazione in più punti del torrente che solca l’abitato di Quarrata. Sin dalle prime settimane successive all’alluvione, fu infatti liberata dal legname di riporto la Fonte di Tacinaia. Attualmente è allo studio la realizzazione di un ponte all’incrocio con via Tacinaia in direzione di Buriano. Per quest’opera ha già affidato l’incarico di progettazione. La zona della bocca tarata di via del Polliolo è stata al più presto ripristinata nella sua funzionalità, come del resto gli argini all’altezza di via Folonica. In via Vittorio Veneto sono poi state riposizionate le pannellature, mentre in via Firenze e in via Torino sono state realizzate apposite scogliere di protezione.

Sono stati infine eseguiti importanti lavori sui fossi tributari del Fermulla, in modo particolare sul fosso Mulina e sul fosso Ponte alla zoppa di Lucciano, sul fosso Morione, sul viale Europa, in prossimità con il territorio di Serravalle Pistoiese, e sul fosso Buscione, nei pressi di via Bonaccorso da Montemagno.

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