Lupo Alberto e la talpa, due eterni bugiardi
Alle Piastre, laurea honoris causa per Silver: «Enrico è meschino, mente per concupire la passerotta»
LE PIASTRE. Quarant'anni e oltre dodicimila tra strisce fa, ha fatto nascere Alberto, il lupo blu più amato da grandi e piccini. È il modenese (di Carpi) Guido Silvestri, che ieri sera durante la prima serata del Campionato italiano della bugia, ha ricevuto dall'Accademia della bugia de Le Piastre, sulla montagna pistoiese, la laurea honoris causa per la sua carriera e per tutte le bugie che il suo personaggio ha detto all'eterna fidanzata, la gallina Marta.
Cosa ci riserverà Alberto nei prossimi 40 anni?
«Non sono Marina Ripa di Meana e mi posso solo augurare che lo staff di creativi che lavora insieme a me abbia la volontà di farsi carico dei miei personaggi per far vivere loro una vita nuova immettendo nuove idee».
Com'è composto lo staff?
«Sono collaboratori che grazie alla rete forniscono i loro contributi stando a Roma, come Bruno, a Cuneo come Piero e addirittura a San Paolo del Brasile come Giacomo. Sono disegnatori, sceneggiatori e coloristi. Ai fissi altri si aggiungono occasionalmente».
Lei ha avuto un periodo blu in cui era più vicino ad Alberto, poi è passato a quello dark perchè si sente più affine ad Enrico, la talpa che vive sottoterra.
«In questi anni Enrico si è conquistato un ruolo da protagonista e si sono formati due mondi paralleli. Quello di Alberto è fatto di ideali e sentimenti, quello di Enrico di cose più... terra terra. Alberto rimane il vecchio idealista legato alle sue convinzioni, mentre Enrico vive un modo molto più prosaico e aderente alla realtà. Per questo, anche se non ho perso i miei ideali giovanili, oggi sono più disincantato e mi stimola maggiormente il punto di vista di Enrico».
I lettori le chiedono mai di modificare i loro personaggi preferiti?
«Capita quotidianamente. A chi mi chiede di far sposare i due eterni fidanzati, Alberto e Marta, rispondo che ne riparleremo quando si sposeranno Topolino e Minnie. La volta che ho fatto morire il tenero uccellino ci sono state molte proteste e ho anche ricevuto minacce. Alcuni domandano perchè i miei personaggi non fanno sesso, e spiego che l'hanno sempre fatto ma in modo discreto. Se Alberto e Marta si infrattano dietro un cespuglio è ovvio che qualcosa succede, ma non lo rappresenterò mai perchè va bene così».
Si può dire che i due protagonisti sono perfetti "amici di bugie" oppure ci sono differenze nel loro modo di camuffare la realtà?
«Quelle di Alberto sono a fin di bene. Ama la libertà e la bugia che racconta a Marta e a se stesso che prima o poi metterà su famiglia nasce dall'amore per la sua libertà e dal non volersi integrare nella società. Enrico mente per motivi molto più meschini come il poter scappare per giocare a biliardo e bere o per concupire la passerotta».
Nella volontà di non integrarsi di Alberto c'è qualcosa di autobiografico?
«Sì. Proprio in questi giorni stavo riflettendo sul mio aver costituito una società autonoma per produrre Alberto e le altre cose che creo. L'ho fatto per la mia necessità di non avere padroni. Così come fa Alberto».
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