Il Tirreno

Pistoia

AnsaldoBreda: i nuovi V250 sono pronti

di Fabio Calamati
AnsaldoBreda: i nuovi V250 sono pronti

L’ad Manfellotto mostra il treno con le ultime modifiche anti-neve. «Ecco la soluzione migliore per belgi e olandesi»

3 MINUTI DI LETTURA





PISTOIA. L’inizio è uno choc. «Siamo costretti per la prima volta a rivolgerci alla stampa per informare l’opinione pubblica su quello che sta succedendo e su quanto viene nascosto dai nostri clienti». Chi parla è Maurizio Manfellotto, amministratore delegato di AnsaldoBreda. Davanti ha una platea fatta in larga maggioranza di giornalisti belgi e olandesi, riuniti in una sala della direzione AnsaldoBreda di via Ciliegiole. E l’argomento, ovviamente, è il treno V250 Fyra. Quello ordinato dalle ferrovie belghe e olandesi (un affare da 380 milioni di euro) per collegare velocemente Amsterdam e Bruxelles, ritirato dal servizio a gennaio, dopo una serie di guasti e respinto poi, con tanto di rescissione del contratto, a giugno e fine agosto, da belgi prima e olandesi poi.

Una vicenda che da mesi alimenta polemiche durissime nei due paesi interessati, che ha innescato un inedito scontro legale tra le due aziende ferroviarie e AnsaldoBreda, che è finito negli ordini del giorno dei colloqui tra primi ministri. Ma soprattutto una vicenda sulla quale i manager di via Ciliegiole sono decisi a giocarsi la loro credibilità internazionale, già messa a repentaglio da altre commesse contestate, come quella per i treni Ic2-Ic4 danesi o per i tram Sirio di Goteborg vittime della ruggine. Senza contare che la conferma della rescissione del contratto sarebbe una mazzata pesantissima per i conti 2013 del gruppo, che ha chiuso in profondo rosso (68 milioni) anche il bilancio semestrale a giugno.

Fin dall’inizio Manfellotto ha scelto la strategia dell’attacco e ieri si è confermato su tutta la linea. Ai giornalisti stranieri ha innanzitutto ribadito che il V250 è un treno sicuro e con tutti i timbri a posto, che funzionava bene prima della maxinevicata del 15 gennaio, che i guasti furono colpa della mancata manutenzione e soprattutto di una conduzione scriteriata, che lanciò tre volte consecutive il treno alla massima velocità nonostante la neve e nonostante che il sistema di sicurezza di bordo avesse bloccato il treno automaticamente.

L’ad di AnsaldoBreda ha poi spiegato che nei mesi successivi la sua azienda, insieme a belgi e olandesi, ha sviluppato delle migliorie che evitino per il futuro problemi con la neve, migliorie certificate anche da un ente esterno tedesco, il “Tuv”.

Ma quando si sarebbe dovuto partire con il programma di adeguamento dei treni (19 in tutto, di cui 16 già consegnati), a giugno le ferrovie belghe hanno rescisso il contratto, adducendo motivi via via diversi. A fine agosto le ferrovie olandesi hanno fatto lo stesso. Manfellotto ha rivelato di aver saputo di questa seconda decisione durante un incontro, il 30 agosto, convocato ad Amsterdam «per trovare soluzioni amichevoli» e del quale non può riferire nulla perché le ferrovie olandesi così l’hanno obbligato a fare. L’atteggiamento delle due aziende è bollato come «scorretto», mentre «AnsaldoBreda è vittima di un sopruso».

E invece? Invece sarebbe bastato seguire quel programma e oggi belgi e olandesi avrebbero già 5 V250 migliorati, con la prospettiva di riceverne uno nuovo ogni mese. «Per le esigenze dei cittadini belgi e olandesi – ha spiegato l’ad – non c’è oggi soluzione più sicura, rapida e meno costosa dei nostri treni». Manfellotto ha anche mostrato, sui bin ari fuori dei capannoni, uno dei V250 modificati con appositi rinforzi per evitare che la neve gelata faccia danni.

Il messaggio, non a caso affidato ai media belgi e olandesi, è dunque: sappiate che se non avete i treni che vi aspettavate la colpa non è di AnsaldoBreda ma delle vostre compagnie ferroviarie, che con noi si rifiutano di collaborare.

Intanto AnsaldoBreda coltiva anche il fronte giudiziario: il 18 il tribunale di Utrecht deciderà sulla richiesta dell’azienda pistoiese-napoletana di vedere il dossier di accuse al V250 che motiva la rescissione del contratto. E che nessuno ha mai potuto vedere, finora.

Sabato sport 
Il racconto

Il Pisa mette le Ali: a Cosenza vale la regola del 3

di Andrea Chiavacci
Sani e Belli