Il Tirreno

Giustizia

Cene a carico della Normale, condanna confermata all’ex direttore Vincenzo Barone

di Luca Cinotti
Cene a carico della Normale, condanna confermata all’ex direttore Vincenzo Barone

L’ex direttore scagionato invece per le missioni fuori sede

2 MINUTI DI LETTURA





PISA. Quelle spese per pranzi e cene, pagate con la carta di credito della Scuola Normale, non erano giustificate. Per questo la sezione di Appello della Corte dei Conti ha confermato la sentenza del tribunale contabile di Firenze a carico del professor Vincenzo Barone (direttore dal 2016 al 2019), condannandolo a risarcire 6.823,90 euro. La sentenza di primo grado, invece, è stata annullata riguardo alle spese sostenute per le missioni fuori sede: da questa accusa Barone è stato assolto.

Pranzi e cene

La sentenza di primo grado aveva condannato Barone al pagamento di oltre 15mila euro, sia per le spese di pranzi e cene, sia per quelle delle missioni fuori sede.
Secondo i giudici di appello la prima voce è confermata. Le spese di rappresentanze, dicono i giudici, «si giustificano solo se sono finalizzate ad accrescere il prestigio dell’ente all’esterno, in ambiti direttamente attinenti ai propri fini istituzionali». Circostanze che non si sarebbero verificate. La difesa di Barone – curata dagli avvocati Augusto Sinagra e Lorenzo Minisci – ha sostenuto che pranzi e cene servivano anche per stringere legami con i colleghi di istituzioni che hanno contribuito al finanziamento di borse di studio e di ricerca della Normale. Per i giudici, però, si tratta di «normali rapporti istituzionali», non legati ad eventi ben individuabili che possano dar luogo a spese di rappresentanza. A maggior ragione, vengono contestate le occasioni in cui l’ex direttore si è intrattenuto con personale interno della Scuola, a partire dal suo vice. In ogni caso, la posizione di Barone è stata alleggerita dalla prescrizione che ha coperto parte delle accuse: secondo i giudici, infatti, non ci fu un occultamento doloso delle prove, cosa che avrebbe fatto slittare in avanti il termine della prescrizione.

Le missioni

Quadro ben diverso per quanto riguarda le missioni fuori sede. In questo caso i giudici contabili hanno accolto le argomentazioni dei legali di Barone. Innanzitutto – si fa notare – le missioni erano organizzate dalla segreteria del direttore, che allegava sempre tutti i giustificativi delle spese. Ma soprattutto, dicono i giudici, la documentazione prodotta da Barone «dimostra ampiamente il carattere istituzionale e accademico delle missioni fuori sede». E si fanno esempi: l’incontro a Roma con un ministro, o quello con la Conferenza dei rettori. O, ancora quello con il rettore dell’Università di Bologna.