Pisa, si farà una superperizia sulla morte del tifoso nerazzurro: i punti chiave da chiarire
Dovrà stabilire la dinamica dell’incidente costato la vita a Matteo Grilli
PISA. Dopo quattro anni e mezzo, due archiviazioni e altrettante opposizioni e una lunga serie di udienze giocate sul filo dell’ammissione delle parti civili, è entrata nel vivo la vicenda giudiziaria per la morte in un incidente stradale del tifoso del Pisa Matteo Grilli, 26 anni. Tuttavia, serviranno ancora diversi mesi per conoscere il destino del 23enne di Fucecchio imputato per omicidio stradale (che ha chiesto il rito abbreviato): la giudice dell’udienza preliminare Nunzia Castellano ha infatti deciso di incaricare un proprio perito per sciogliere i dubbi e le domande accumulate nel corso degli anni su questa vicenda.
Ieri, come sempre, era presente in tribunale il padre di Matteo, Gianluca, con l’ormai classico striscione appeso fuori dal palazzo di giustizia. E proprio la famiglia del ragazzo è stata protagonista della lunga e accidentata vicenda che ha portato all’udienza di ieri. Una storia che parte la notte del 19 settembre 2020 quando Grilli morì nel tragico incidente stradale a San Piero a Grado, lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Il tifoso del Pisa viaggiava su una Fiat Panda come passeggero insieme a due amici mentre in un’altra auto, una Renault Clio che prese fuoco, alla guida c’era il giovane di Fucecchio.
Il ragazzo venne subito indagato per omicidio stradale ma il tribunale decise una prima archiviazione su richiesta della procura. Ed è qui che cominciano a entrare in gioco le perizie su quanto accaduto quella maledetta notte. In particolare, quella richiesta dalla procura, che aveva segnalato la velocità elevata alla quale avrebbe viaggiato l’auto sulla quale sedeva Grilli, così da non poter arrivare a stabilire la responsabilità del 22enne fucecchiese.
In seguito al reclamo dei familiari, questo provvedimento venne annullato e si ritornò davanti al giudice. Anche questa volta il destino pareva essere quella dell’archiviazione. Ma in questo caso il consulente nominato dalla famiglia, il professor Maurizio Orsini, convince la procura a notificare l’avviso di conclusioni delle indagini preliminari e – successivamente – a chiedere il rinvio a giudizio dell’automobilista di Fucecchio.
Siamo così arrivati, non senza altre udienze con passaggi formali sulle parti civili, a ieri mattina quando il gup, di fronte a elaborati peritali che hanno posizioni divergenti fra loro ha deciso di nominare un proprio perito per far luce sulla tragica vicenda.
Il conferimento dell’incarico è previsto per il prossimo 10 aprile. È probabile che la perizia ritorni in tribunale non prima del prossimo autunno, quando dovrebbe arrivare la parola “fine” (almeno in primo grado) sulla morte di Matteo, una vicenda che ha toccato nel profondo tutti gli amici del ragazzo e tutti coloro che l’hanno conosciuto per il suo amore per i colori nerazzurri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA