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Pisa, blitz nel corso dell’occupazione: devastato l’istituto “da Vinci. Ci sono dei video

di Danilo Renzullo
Pisa, blitz nel corso dell’occupazione: devastato l’istituto “da Vinci. Ci sono dei video

Un gruppo di ragazzi irrompe nella scuola e provoca danni per migliaia di euro. Spaccati computer e distributori di bevande, vandalizzati gli uffici e alcune aule

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PISA. Estintori svuotati, scritte sui muri e porte forzate. Ma non solo. Quello che è apparso al dirigente scolastico e ad alcuni professori mentre cercavano di accedere ad un’area della scuola è stato uno «scenario di devastazione». Computer rotti, armadietti forzati e attrezzature spaccate, oltre a materiali non più utilizzabili, distributori di bevande vandalizzati e danni alla struttura che, secondo una prima stima, ammontano a varie migliaia di euro. Almeno un piano dell’istituto da Vinci, il primo, sarebbe inutilizzabile.

Almeno fino al termine degli interventi che saranno necessari per ripristinare strutture, attrezzature e ambienti danneggiati nel corso di un blitz che sarebbe stato effettuato da un gruppo di giovani esterni alla scuola durante l’occupazione attuata nella notte tra domenica e lunedì scorsi, quando alcuni studenti sarebbero entrati da una finestra, prendendo “possesso” della scuola e favorendo – dopo alcune ore – anche l’occupazione del limitrofo istituto “Fascetti”.

Un’occupazione pacifica, contro alcune linee di riforma avanzate dal governo, che si è invece trasformata in devastazione. I vandali hanno colpito soprattutto al primo piano, nell’ufficio tecnico e, in parte, nell’ala segreteria. Avrebbero filmato l’azione diffondendo alcuni video in chat e sul web. In accordo con la dirigenza, gli studenti – dopo aver cercato in qualche modo di far fronte ai danni – hanno lasciato il primo piano, proseguendo l’azione di protesta solo al pian terreno. Resta invece occupato il “Fascetti”, dove il dirigente scolastico e i professori non hanno avuto ancora accesso. Ammonterebbero a diverse migliaia di euro i danni arrecati all’istituto – condannati dal consiglio di istituto, riunitosi ieri pomeriggio –, per i quali il preside ha presentato una denuncia ai carabinieri. «Con gli studenti il dialogo resta aperto ed è costruttivo – sottolinea il dirigente scolastico Federico Betti –. Quando però ci sono azioni che portano alla devastazione di beni comuni occorre fermarsi e prendere provvedimenti». Di una «scuola violentata da delinquenti da perseguire» parla invece Maurizio Nerini, tecnico della scuola e consigliere comunale di Fratelli d’Italia.

È intanto tornata la normalità ai licei Buonarroti e Dini, mentre prende il via l’occupazione al Carducci e al da Vinci-Fascetti. La geografia della protesta cambia, ma è ormai chiaro che per le scuole pisane sarà ancora una settimana di proteste, che prende anche forme differenti e si allarga all’area pisana: finita in questi giorni l’autogestione al Galilei-Pacinotti, la settimana scorsa si è chiusa anche l’esperienza al Santoni, ma ieri mattina è stato occupato il Pesenti di Cascina, con una protesta in questo caso rivolta anche alle problematiche specifiche dell’istituto. «Una manifestazione pacifica, nel corso della quale nessun materiale scolastico sarà danneggiato – promettono gli studenti –. La scuola è già piena di buchi nei muri, Lim malfunzionanti e un auditorium inagibile, recare altri danni alla scuola non avrebbe alcun tornaconto».


 

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