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Provincia di Pisa, verso l’Angori bis: ma nel Pd sale la tensione

Provincia di Pisa, verso l’Angori bis: ma nel Pd sale la tensione

Il via libera è arrivato dal direttivo provinciale del Partito Democratico non senza qualche polemica tra le correnti: contestata la tempistica

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PISA. Sarà un Angori bis. Cioè la presidenza della Provincia di Pisa andrà nuovamente ad essere ricoperta dall’attuale presidente e sindaco di Vecchiano, Massimiliano Angori, esponente del Partito democratico sostenuto da una amministrazione di centrosinistra. Salvo sorprese dell’ultim’ora, si intende, che tuttavia appaiono decisamente improbabili. Per due motivi. Non ci sono candidati (né numeri sufficienti) perché il centrodestra possa vincere la partita alle elezioni provinciali. Inoltre il direttivo del partito di Angori, convocato dal segretario Oreste Sabatino, ha votato per la sua candidatura anche a fronte del fatto che non c’erano nomi alternativi. Almeno non formalmente.

«Il partito ha dato prova di maturità e di responsabilità e per questo ringrazio tutte e tutti – ha detto Sabatino – Al netto delle richieste emerse dalla discussione, ho chiesto al presidente Angori di convocare quattro assemblee territoriali per costruire insieme al partito un patto con i territori.

La vicenda non è stata così lineare come potrebbe apparire. Qualche mal di pancia c’è stato tra i dem provinciali che si sono riuniti – circa una trentina di esponenti democratici locali – nella sera di lunedì 14 novembre per discutere non tanto il nome di Angori quanto le modalità con le quali si arriverà ad eleggere (pur non trattandosi di una consultazione popolare ma di una elezione di secondo livello) il nuovo presidente. Una parte del direttivo ha infatti espresso e messo nero su bianco (tramite un documento) le proprie perplessità rispetto all’aver indetto comizi elettorali per le provinciali in tempi tali da escludere per normativa una buona parte di sindaci e sindache candidabili (cioè quelli con meno di 18 mesi di mandato ancora davanti, quindi tutti i sindaci che nel 2019 sono stati eletti al primo turno). Le possibilità alternative all’Angori bis, insomma, erano ben poche sul tavolo. Nel documento presentato e messo agli atti si chiedeva anche l’apertura di consultazioni con i sindaci di centrosinistra sul territorio prima di arrivare a un voto sulla candidatura e più in generale un confronto con le forze politiche di area anche in vista delle comunali, in primis quelle a Pisa. Richieste affiancate da una serie di indicazioni programmatiche, queste ultime recepite da Angori. Il cui nome è rimasto, come detto, l’unico in ballo. A maggior ragione quando i rappresentanti del direttivo meno convinti dell’iter scelto per confermare la sua candidatura hanno lasciato la riunione. In definitiva a votare per Angori sono stati i pochi rimasti, se pur in modo compatto (un astenuto). Prossimo passaggio domenica con la consegna delle firme per sostenere la candidatura. l

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