Pisa, i sottopassi di Putignano frenati dalla burocrazia
L’assessore Dringoli: nuove richieste della Sovrintendenza e Rfi ha cambiato referente, ora 4 mesi e mezzo per l’appalto
PISA. Modifiche in corso d’opera. Rimpalli di competenze. Cambi di refente. I lacci della burocrazia imprigionano i sottopassi di Putignano, opere attese ormai da decenni. La chiusura della conferenza dei servizi nello scorso agosto sembrava aver messo in discesa la strada delle procedure. Ma così non è, come illustrato dall’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli rispondendo sul tema in consiglio comunale agli esponenti del Pd Matteo Trapani e Marco Biondi.
La storia di Putignano, il borgo diviso in due dalla trafficata linea ferroviaria Pisa-Firenze con tanto di passaggio a livello, è nota.
Da anni si attende la concreta realizzazione di opere più volte annunciate. Per superare la divisione del quartiere dovranno essere costruiti due sottopassi: uno carrabile all’altezza di via Targioni Tozzetti e l’altro, ciclopedonale, in corrispondenza del passaggio a livello su via di Puitgnano. Le procedure sono in mano a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), mentre i costi sono sostenuti soprattutto dal Comune di Pisa.
E qui cominciano gli intrecci della burocrazia che stanno comportando ritardi «e spiegano perché in Italia fare infrastrutture è sempre molto complicato», sottolinea Dringoli.
Il primo rallentamento rispetto al cronoprogramma (secondo il quale il cantiere ora sarebbe dovuto essere già aperto) è stato più di carattere tecnico, per la presenza della rete dei sottoservizi rilevata dai sondaggi. «Poi però è intervenuto il comportamento di Rfi – ha detto l’assessore in consiglio comunale – che ha cambiato per tre volte i responsabili del procedimento, cosa che ha comportato la necessità di ricominciare ogni volta il confronto e lo scambio di pareri sul come procedere».
Nel frattempo c’è stata la conferenza dei servizi conclusa lo scorso 2 agosto con l’approvazione del progetto definitivo dei due sottopassi. E si è compiuto anche l’iter relativo all’esproprio dei terreni interessati dai lavori. «Resta una minima parte – specifica Dringoli – lungo il tratto ciclopedonale a fianco della chiesa e di proprietà della Curia, ma l’accordo c’è».
L’assessore ricorda i continui solleciti per portare avanti le procedure. «In questi giorni – rivela – l’attuale responsabile del procedimento per Rfi ha scritto che l’iter dell’appalto integrato comincia e che dovrebbe essere concluso nell’arco di quattro mesi e mezzo».
Questo significa che tra circa sei mesi, assegnati i lavori, il cantiere potrebbe essere inaugurato.
Ma ancora la burocrazia interviene nella vicenda. In questo caso riguarda le indagini archeologiche, ovvero gli scavi per verificare l’eventuale presenza di reperti. Quelle effettuate finora, dalla parte di via Targioni Tozzetti, non hanno rivelato sorprese: nessuna traccia significativa di reperti archeologici.
A cambiare però sono procedure tecniche e i referenti. «Avevamo concordato con la Sovrintendenza – ha detto ancora Dringoli in consiglio comunale – gli scavi in trincea nelle aree a fianco della scuola Gamerra e che avremmo fatto semplicemente indagini con il georadar per l’intervento nel centro di Putignano. Ma ora sembra che la Sovrintendenza voglia anche lì indagini in trincea, che sono più laboriose e impegnative. Visto che i lavori tra non molto potrebbero partire, la nostra richiesta è di fare gli scavi in trincea per la verifica archeologica in maniera contestuale agli scavi del cantiere, con evidenti benefici. Mi è stato risposto che avrei allora dovuto rivolgermi alla responsabile della Sovrintendenza archeologica, ma ancora non è stato possibile mettersi in contatto. Se avremo questa facilitazione – conclude l’assessore – l’avvio dei lavori potrebbe essere questione di mesi» dopo un’attesa di decenni.
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