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Piombino, svolta a sorpresa: il dg Enzo Madau se ne va

di Michele Falorni

	Madau
Madau

Il dirigente: «Ho ancora voglia di fare calcio e, se riceverò delle proposte, le valuterò».

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PIOMBINO. Il direttore generale Enzo Madau lascia il Piombino. Il campionato di Promozione è finito all’inizio del mese e la società nerazzurra, salva ai playout, pensa già al futuro. Dopo tre anni, con qualche parentesi, il digì dice arrivederci.

Con il presidente, Massimiliano Spagnesi, ha già parlato e non ci ripenserà. «Per me – commenta – lavorare in casa non è facile, perché abbiamo sempre lottato per non retrocedere. Però, lo sottolineo, non sono mancate le soddisfazioni, poiché quando arrivai la squadra era retrocessa dall’Eccellenza e la rosa era da ricostruire. Presi 16 giocatori. Nel 2023 eravamo la formazione più giovane di tutti i gironi e alla fine del torneo ricevemmo il premio dal comitato regionale. Nel 2024 siamo arrivati secondi e quest’anno attendiamo la classifica definitiva. Sempre mantenendo la categoria. Ho ancora voglia di fare calcio e, se riceverò delle proposte, le valuterò».

L’1-0 contro la Geotermica agli spareggi del 13 aprile, a firma Matteo Lunghi, ha garantito ai ragazzi la Promozione per il quarto anno di fila, un piccolo primato se si pensa all’età media, bassa, in relazione alle prospettive. Che i dirigenti studiano per contenere i costi e creare l’attaccamento alla maglia. La gara al “Magona d’Italia”, campo zuppo d’acqua e pressione forte, ha premiato la forza del gruppo di fronte ad avversari che, l’estate dell’anno scorso, erano accreditati almeno per i playoff.

A conti fatti, è stato soltanto un incubo, dove gli errori in sequenza non sono però mancati. «Campionato complicato – prosegue Madau – anche a causa nostra. La coppia Luca Gherardini e Marco Masullo in panchina ha versato contributi alla causa e centrato l’obiettivo. Sottolineo comunque che dal lato caratteriale ai tesserati non è mancato niente. È stato un piacere lavorarci in questi mesi, sebbene le difficoltà non siano mancate. Fatte le dovute considerazioni, dico che l’ossatura è solida e con qualche acquisto pensato, nel 2025-26 il Piombino non dovrebbe avere guai. Io ho terminato con aprile la mia esperienza e se mi cercheranno proseguirò volentieri. Vedremo nel corso delle prossime settimane come evolverà la situazione».

I nerazzurri hanno chiuso il girone A al quint’ultimo posto con 32 punti, a due sole lunghezze dalla salvezza senza playout. Sette le gare vinte, undici pareggiate e dodici perse, con 28 reti segnate e 34 subite, così dicono i numeri. Giocando lo spareggio sul proprio campo, hanno beneficiato di due risultati su tre. Da settembre ad aprile, quattro mister in panchina: Riccardo Venturi, Diego Verdiani e infine Gherardini e Masullo. Gli ultimi turni sono stati decisivi, gli infortuni hanno pesato ed è mancata un pochino di esperienza in più. Il successo sulla Geotermica ha garantito l’equilibrio in tutti i sensi. Non solo al vertice operativo premeva mantenere la categoria, poiché per Piombino la retrocessione sarebbe stata un’offesa. Capitolo chiuso, in sede il presidente e il consiglio pensano al futuro. 
 

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