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Grande distribuzione

Nuova Coop Etruria: si teme la cessione di punti vendita costieri. Lo scenario e le paure dei lavoratori


	La sede di Unicoop Tirreno
La sede di Unicoop Tirreno

L’intervento del sindacato Uiltucs mentre la fusione è al vaglio delle assemblee

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PIOMBINO. Con la fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Toscana Centro alcuni negozi della costa toscana potrebbero finire nell’orbita di Unicoop Firenze. Quella che fino a poche ore fa era soltanto una voce che aleggiava tra gli scaffali dei supermercati è stata rilanciata pubblicamente dal sindacato Uiltucs che interviene a gamba tesa sulla questione del cambio di assetto di Unicoop. Un intervento polemico che si concretizza proprio mentre sono in corso le assemblee dei soci (termineranno la prossima settimana) nel corso delle quali i dirigenti di Unicoop Tirreno e di Coop Centro Italia stanno illustrando il percorso che porterà alla costituzione di Coop Etruria.

«Il mondo della grande distribuzione cooperativa Toscana – attaccano da Uiltucs è in forte fermento e le lavoratrici ed i lavoratori, in particolare di Unicoop Tirreno ma non solo, stanno affrontando, oltre alle numerose criticità gestionali quotidiane, mille preoccupazioni e si stanno chiedendo: cosa succederà alle lavoratrici ed ai lavoratori della sede di Vignale Riotorto? E cosa accadrà alle numerose terziarizzazioni presenti nei magazzini di Coop Tirreno? Ed ancora, che fine faranno le lavoratrici ed i lavoratori che sono impegnati e rappresentano tutti i giorni ai soci e clienti le grandi professionalità presenti in Unicoop Tirreno sulla costa toscana?». Domande che sono emerse nel corso della riunione tenutasi a Livorno tra i delegati e le delegate della Uiltucs Toscana che operano all’interno di Unicoop Tirreno. «Nonostante la trattativa nazionale aperta sulla fusione tra le due cooperative prosegua, sia pure con difficoltà e lati oscuri, le risposte non arrivano e c’è chi, come Unicoop Firenze che si nasconde ma non sta certo a guardare, si vuole prendere alcuni punti vendita di Unicoop Tirreno, situati sulla costa toscana», attaccano dal sindacato che esprime forte «preoccupazione rispetto alle possibili ricadute occupazionali derivanti da queste operazioni». «Non pensi CoopFi di prendere tutti o parte dei negozi di Unicoop Tirreno per poi inserire i lavoratori e le lavoratrici in un’altra società a responsabilità limitata – spiega Se CoopFi vuole quei negozi, dovrà assumere in linea diretta tutto il personale presente. La Uiltucs Toscana non accetterà passivamente un’altra “Terra di mezzo”. Siamo disponibili a tutti i confronti necessari e per noi costruttivi ma solo a queste condizioni», sostiene Marco Conficconi, segretario generale della Uiltucs Toscana .

La presa di posizione del sindacato giunge proprio mentre i tavoli tra azienda e sindacati sono aperti e mentre sia in Toscana che in un Umbria si stanno riunendo le assemblee dei soci. Secondo quanto raccolto dal fonti aziendali in questa fase non sono state assunte decisioni concrete e la ridefinizione del perimetro del sistema dei punti vendita non è oggetto di discussione in questa fase. Il percorso di unificazione dovrebbe portare a creare, entro il 30 giugno, la nuova Coop Etruria, un colosso con oltre 170 punti vendita e 5.800 dipendenti. La sede resterebbe a Riotorto, dove è garantita la permanenza del magazzino. Non troverebbero riscontro, inoltre, scenari che prevedono licenziamenti. Le assemblee dei soci si concluderanno la prossima settimana, mentre l’assemblea generale nella sede di Unicoop Tirreno a Vignale Riotorto è prevista il 24 marzo. Dopo il via libera al progetto di fusione dato dai cda delle due cooperative serve l’approvazione dei soci. 


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