Il Tirreno

Il caso

Piombino, accoltellato al torace: chi è il presunto aggressore arrestato

di Luca Centini
Piombino, accoltellato al torace: chi è il presunto aggressore arrestato

Un piombinese di 47 anni è indagato per tentato omicidio: i motivi della lite

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PIOMBINO. Le accuse sono pesanti: tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Per gli inquirenti avrebbe impugnato il coltello e sferrato un fendente al rivale, un 54enne, ferendolo gravemente al torace durante una lite esplosa nel cuore della notte. Solo per un caso quel colpo di coltello avrebbe sfiorato gli organi vitali dell’uomo. Per questo motivo Mattia Palumbo, 47 anni di Piombino, è stato arrestato in flagranza di reato nella notte tra domenica e lunedì e da alcune ore si trova agli arresti domiciliari, in seguito alla convalida dell’arresto disposta dal giudice delle indagini preliminari.

I carabinieri hanno in queste ore ricostruito in maniera dettagliata quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì in via della Repubblica. Si sentono delle urla, rumori forti. Sospetti. Alcuni residenti della zona chiamano il 112. Interviene in prima battuta la gazzella del primo intervento, seguita a stretto giro da una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Piombino. Il loro intervento, lo si capirà presto, sarà determinante per evitare che la situazione possa degenerare. Davanti ai militari, infatti, ci sono tre persone. Un 54enne, straniero, che perde sangue per una profonda ferita da taglio al torace. Forse non si rende conto neanche lui di quanto il taglio sia importante. È con la compagna, ferita solo lievemente (graffi ed escoriazioni) a un avambraccio. Poco prima i due si sono recati a casa del 47enne. Non si sa con precisione cosa sia accaduto. Gli inquirenti non escludono che la lite possa essere esplosa per delle dinamiche legate al mondo della droga. Fatto sta che – questione di attimi – i toni si alzano e la situazione degenera al punto che il 47enne si sarebbe scagliato contro l’altro uomo, colpendolo con un fendente all’addome. I militari, arrivati in via della Repubblica in tempi rapidi, evitano che le tre persone tornino a contatto e creano le condizioni per l’intervento dei sanitari del 118. L’indagato, sentendosi a quel punto braccato dai carabinieri, tenta in tutti i modi di sottrarsi al controllo e all’arresto. Rientra in casa, vi si rinchiude rifiutandosi di aprire ai militari. Solo dopo un lungo dialogo e un’articolata opera di persuasione il 47enne decide di aprire, continuando tuttavia a resistere ai carabinieri che lo vogliono portare in caserma. Non senza fatica, dunque, i carabinieri completano la raccolta dei dati dell’uomo e lo arrestano in flagranza di reato con l’accusa di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.

Il 47enne a quel punto viene portato a casa della madre in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che viene celebrata ieri mattina. La componente specializzata del Nucleo investigativo di Livorno ha partecipato alle indagini, in supporto ai militari di Piombino, occupandosi delle operazioni di sopralluogo e refertamento delle tracce e degli elementi utili alla ricostruzione della vicenda, nonché alla raccolta di quelli che sono considerati gli elementi di prova che poi sono stati confrontati con le informazioni raccolte da chi avrebbe assistito al fatto. A tale proposito i militari hanno sequestrato alcune armi da taglio trovate nelle disponibilità dell’indagato, sulle quali sono in corso alcuni approfondimenti anche di natura tecnica.

Si tratta di capire quale tra quei coltelli sarebbe stato usato durante la lite. 

 

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